giovedì , 21 Novembre 2024
Arte contemporanea al femminile

Arte contemporanea al femminile: Laura Angell, Virginia Leonard, Harriet Riddell

La ricerca artistica di Laura Angell, Virginia Leonard, Harriet Riddell sembra avvicinarsi per certi aspetti:

l’uso di una moltitudine di colori, la ripresa di arti manuali della tradizione e la partecipazione a miart 2021… Le tre artiste non potrebbero, in realtà, essere più diverse tra loro. Laura Angell indaga tematiche sociali, Virginia Leonard è concentrata sulla rappresentazione della sua tragedia personale e i ricami di Harriet Riddell, invece, ci parlano di integrazione, attenzione all’altro e scoperta di nuove culture.

 

LAURA ANGELL

Laura Angell, Allace and ruffles, Lucky rabbit pockets totem 2021 – Taste Contemporary

Le coloratissime installazioni dell’artista irlandese Laura Angell, realizzate soprattutto con tessuti fatti a mano, raccontano storie legate alla situazione femminile ed esplorano condizioni, a volte scomode, legate alla società contemporanea come fallimento, status, successo e ansia. Attirano l’attenzione attraverso i contrasti dei colori, stimolando soprattutto il senso della vista, ma poi vanno a parlare al nostro inconscio. Vogliono esplorare la nostra anima nel profondo, dove si nascondono segreti e bugie, fino a toccare i sentimenti della vergogna e della paura.

Laura Angell esprime la propria creatività attraverso la tecnica della maglia, del ricamo e dell’uncinetto o dell’arazzo Bargello cucito a mano. A prima vista i suoi lavori richiamano un mondo e un’allegria quasi infantili, espressi dalle forme e dai colori spesso vivaci. Un’attenta analisi della ripetizione ossessiva dei motivi decorativi e dello stesso processo creativo dell’artista, però, svela il vero intento destabilizzante di questi lavori.

Laura Angell si definisce un’artista tessile sperimentale, perché sempre alla ricerca di nuove tecniche di lavorazione, e così parla di una delle sue tecniche preferite il Bargello: “Sono stata attratta anche dalla sua ripetitività, che fa appello alla mia natura compulsiva e ossessiva.” Il ripetersi continuo degli stessi gesti la porta a quello stato di meditazione e concentrazione, che l’artista ricerca nel fare arte.

www.tastecontemporary.com

 

VIRGINIA LEONARD

Virginia Leonard 2021 – Taste Contemporary

Virginia Leonard arriva dalla Nuova Zelanda, ma i suoi lavori in ceramica Raku e porcellana non evocano la natura, non rappresentano elementi marini, ma il dolore fisico dell’autrice, causato da un incidente in motocicletta di cui fu vittima. Ogni pezzo è un autoritratto emotivo. La stessa artista così definisce il suo processo creativo: “Costruire torri precarie che richiamano la forma del mio corpo”. Lavora la materia con le mani usando gesti e tecniche che già in sé stessi esprimono il dolore cronico, che la tormenta e che influisce ogni giorno sul suo processo creativo. La ceramica sembra presa a pugni, i tagli sono fatti con strumenti affilati, i pezzi che si staccano dall’opera durante la cottura e le rotture che si verificano, per il modo in cui è lavorata, vengono poi integrati nell’opera finale.

Non tutti i pezzi, però, si allontanano dalle tradizionali funzioni d’uso della ceramica e, quindi, hanno manici e forme aperte che richiamano effettivamente dei contenitori.

I titoli che attribuisce ad ogni singolo lavoro sono parte importante della sua poetica e spesso si riferiscono alla sua storia clinica (Med per Uomo).
“Wont you Please, Please, Please give me Love” – Non vuoi per favore, per favore, per favore darmi amore?
“Side Tied Undies” – Mutande con allacciatura laterale
“Urns for Unwanted Limbs and Other Things” – Urne per arti indesiderati e altre cose

http://virginialeonard.co.nz

 

HARRIET RIDDELL

“In stitch you”, Harriet Riddlell

Harriet Riddell si definisce “Textile performer artist” e si è esibita praticamente ovunque facendo di treni, ponti, barche, spazi liberi in mezzo ad una strada o ad un mercato, il proprio palcoscenico. Il fatto che si trovassero in mezzo a baraccopoli, in città o in alta montagna non era rilevante.

In ognuna di queste situazioni, il cuore di tutta la performance è l’inizio, quando arriva con il suo trolley, la bicicletta, le sue stoffe e naturalmente la sua macchina da cucire e sceglie il luogo, il punto di vista da cui partire. Per Harriet Riddell è come un tempo sospeso in cui catturare la vera essenza della persona o della scena che andrà a rappresentare. Nelle tre ore o poco più che seguono, persino le inevitabili interruzioni dovute alla curiosità delle persone che le stanno intorno, sono una parte molto importante della performance.  Sempre, anche nei ritratti, l’artista cerca di riprodurre i movimenti naturali delle persone, l’energia, la vita.

L’arte di Harriet Riddlell ha anche un risvolto etico e legato all’ambiente. Svolgendosi spesso per strada, in contesti poveri o lontani dalla “civiltà”, è stata costretta a pensare a modi alternativi per ricavare l’energia necessaria al funzionamento della sua macchina da cucire: collegandola ad esempio ad una batteria, che si ricaricava grazie alla sua bicicletta, o a pannelli solari.

In questi anni Harriet ha condiviso la sua performance con il pubblico che si fermava a guardare, ma soprattutto con chi l’ha aiutata a ricaricare la batteria pedalando e raccontandole nel frattempo la sua vita e, non di meno, con quelle persone a cui ha insegnato la sua tecnica indirizzandoli ad un nuovo modo di fare arte.

Il suo progetto, “In Stitch you”, è arrivato davvero in tutto il mondo, addirittura fino al Kenia, al Sud Africa e all’India.

https://institchyou.com

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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