Nell’ambito di “The 1st Annual Metaverse Art@Venice”, Genki, un innovativo progetto espositivo, mette in dialogo la filosofia orientale con Metaverso e NFT art
Sarà possibile visitare sino al 23 novembre 2022 “The 1st Annual METAVERSE Art @VENICE“; il progetto, ideato da Victoria LU, artista docente e nota critica d’arte del mondo artistico cinese, si compone in due sezioni principali, Cookie Cookie 2.0, personale dell’artista co-ideatrice CryptoZR, a cura di Li Zhenhua e dalla collettiva gEnki, entrambe ospitate a Spazio Thetis all’Arsenale di Venezia nei cinquecenteschi edifici dell’Officina Lamierini e della Tesa 106.
gEnki, a cura di Angelo Maggi e di Fu Sen, presenta le ricerche sviluppate congiuntamente da professori, studenti e artisti di Università di diverse parti del mondo, ed è stato promosso dall’ Università IUAV di Venezia e dalla Scuola di Dottorato di Storia delle Arti dell’Università Cà Foscari di Venezia. L’esposizione, che continuerà anche in futuro in versione cloud, si sviluppa attraverso un percorso di installazioni digitali, opere NFT legate alla blockchain, con performance su web.
Il titolo scelto fa riferimento ad un concetto filosofico già presente anticamente in Cina e in Giappone che si riferisce all’origine del mondo, e rappresenta l’energia vitale che genera ogni cosa, dando giustificazione dei fenomeni di formazione, sviluppo, mutamento e fine. Essere Genki significa dare il meglio di sé stessi e creare un legame positivo con le persone.
La domanda posta dai curatori è relativa proprio al possibile connubio tra metaverso e “Genki”: possono mondo reale e mondo virtuale incontrarsi e convivere armoniosamente? Il proposito del “The 1st annual Metaverse Art @ Venice” è quello capire e indagare queste interconnessioni: pPossono varie modalità di interazione immersiva tra persone, cose e ambiente nel Metaverso, creare valore e suggerire un’interpretazione del senso dell’esistenza? Il Metaverso, composto da mondi virtuali paralleli collegati tra loro, si sviluppa nel digitale, la sua materia infatti è costituita da dati e informazioni, ed è frutto di diversi elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata, ma è anche in stretta correlazione con l’universo fisico, in quanto ne condivide la stessa struttura spazio-temporale.
La mostra è stata organizzata in modo spontaneo da un gruppo di artisti con i loro sostenitori, i curatori sono stati selezionati dagli artisti stessi, così come i contenuti sono stati curati in modo indipendente, tutto secondo i principi del DAO (abbreviazione di Distributed Autonomous Organization) quindi con un elevato grado di decentramento, utilizzando tecniche di crowdfunding per la raccolta di fondi, co-organizzazione, interconnessione di piattaforme, applicati al concetto curatoriale.
Durante i sette mesi di esposizione, il numero di artisti presenti sia online che offline, arriverà a superare i 200, e diversi eventi si susseguiranno coinvolgendo numerosi artisti che popoleranno i metaversi, mondi virtuali paralleli, interagendo in tempo reale con Venezia da ogni parte del mondo.
Tra i numerosi artisti partecipanti citiamo: Fei Jun, docente universitario e artista che ha rappresentato la Cina all’edizione 2019 della Biennale Arte di Venezia; Popil, curatrice e designer di animazioni indipendente, progetto Animated Reality Metaverse Exhibition; A-Duo, cantante e artista musicale; Zhao Xiaoli, pittrice, artista digitale e influencer; Song Ting, artista NFT e studiosa delle antiche tradizioni pittoriche cinesi. Numerosi studenti del Beijing Institute Fashion Technology, progetto Weak Entity Virtual Fashion Series. Liu Jiaying (Crypto ZR), crypto artista e fondatrice di società blockchain.
Alla mostra collettiva gEnki hanno, inoltre, partecipato studenti e docenti provenienti da università e istituti di formazione di tutto il mondo.
gEnki ha l’intento di coinvolgere il pubblico e stimolare l’apprezzamento delle nuove tendenze dell’arte digitale e mira in particolare al coinvolgimento della Generazione Z,ovvero tutti coloro che sono nati tra il 1995 e il 2009 e che sono stati influenzati sin dalla nascita dalla tecnologia, dai dispositivi di messaggistica istantanea, dagli smartphone e dai giochi online e sono, pertanto, anche conosciuti come “Nativi Digitali”.
Con il continuo aggiornamento dei vari dispositivi hardware e software come 5G, AI, big data, blockchain, tecnologia di realtà virtuale, aumentata xR (Extented Reality), si sono sviluppate nuove arti multimediali e nuovi elementi visivi, i cui contenuti trasformativi e interattivi si possono trovare ovunque sulla Rete.
Gli utenti attraverso la vita virtuale nella Rete possono superare i limiti dello spazio fisico, oltrepassando la barriera tra la cognizione cerebrale, immaginazione mentale e mondo reale. È il cosiddetto “METAVERSO” che è divenuto un hot topic non solo tra i creativi ma anche tra gli investitori a livello mondiale.
Il comitato scientifico è formato da Angelo Maggi, Fei Jun, Xue Lei, Popil and Chen Xu. La curatela è affidata al Prof. Angelo Maggi, Vicerettore per le Relazioni internazionali presso l’Università IUAV di Venezia e al curatore PhD Sen Fu. Rick Juang è il curatore tecnico. Il progetto di allestimento è stato curato dallo studio di architettura andreanalesso di Padova.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Negli affascinanti edifici cinquecenteschi di Spazio Thetis all’Arsenale di Venezia gEnki presenta un percorso di installazioni digitali e performance sul web su schermi a led immersivi che si snoda tra due padiglioni, Lamierini e la tesa 106, dove si alternano progetti di singoli a progetti corali di numerosi artisti, nell’ottica di condivisione tipica del Metaverso.
Le singole installazioni affrontano temi attuali e talvolta filosofici, come il dialogo tra l’impermanenza e l’immortalità digitale, la fluidità di genere, (Serie Theirs) il conflitto tra tradizione e tecnologia pacificabile nel Metaverso, (Odissey in the Metaverse e Cosmo NFT Chamber) visioni di nuovi modelli di civiltà basata sul riciclo e la sostenibilità. (ONE TON PROJECT ) .
Altri Artisti riflettono sulle nuove modalità di transazione monetaria delle criptovalute per indurre lo spettatore a ripensare al collettivismo e alla centralità. (₿, Who is Satoshi) non manca il fashion, con sfilate di moda con tecnologia Extended Reality, per creare esperienze immersive di integrazione online e offline. (FASHION IN EXTENDED REALITY)
Le considerazioni sul corpo nella realtà fisica e digitale si spingono ad indagare attivamente il legame virtuale tra il corpo e lo spazio, a partire dai dati prodotti dallo “spazio corporeo negativo”, l’area esterna tra due parti del corpo misurandole e ricavando dati per elaborare uno spazio virtuale che offre l’esperienza visiva di qualcosa che non poteva esser visto prima. (Future Body)
Fei Jun, artista presente anche nell’edizione 2019 della Biennale Arte al Padiglione nazionale Cina e docente in diverse Accademie di arte e tecnologia tra New York e la Cina, con il suo progetto We Humans on Mars esplora con romanticismo la possibilità di crisi esistenziale degli immigrati virtuali sul Pianeta Rosso , che guardano la Terra e la vita precedente da lontano con distacco filosofico e una curiosità nuova, il tutto attraverso una tecnologia 3d da gaming multiplayer, che ne offre una versione ludicizzata.
Diversi gli Artisti che propongono dialogo tra l’estetica e la tecnologia come in Cosmo Chamber la prima collezione NFT connotata da una notevole sensibilità verso l’estetica orientale, i cui creatori cercano di creare un Metaverso NFT usando come riferimento le tradizioni storiche asiatiche. Ogni artista porta il proprio apporto stilistico visivo unico nel progetto ma condivide con gli altri un interesse per l’estetica artistica dell’Estremo Oriente.
Nel progetto Future Trip i giovanissimi artisti appartenenti alla Generazione Z, dopo un attento studio delle costruzioni tradizionali e tribali cinesi, le hanno rappresentate come potrebbero apparire nel Metaverso e il pubblico potrà entrare virtualmente in questa ipotetica realtà futura.
L’allestimento espositivo culmina con l’originale installazione di un grande monitor di 4 metri per 3 posizionato all’interno di una piscina per esperimenti scientifici appartenente alla società di ingegneria marina, Thetis spa, che ospita la mostra, attualmente vuota e protetta da una rete, lo schermo riproduce un video musicale Born a Drum Queen dell’artista A-DUO con scene di danza dei tamburi da cui emerge il processo che va dalla competizione iniziale alla successiva integrazione tra i danzatori tradizionali e i danzatori contemporanei, creando un dialogo tra cultura classica e modernità.
Al padiglione Lamierini si può assistere al progetto di Liu Jiayin, in arte CryptoZR, nella personale COOKIE COOKIE 2.0 incentra il suo lavoro sul metaverso e sulle comunità online della blockchain e delle nuove possibilità di spazi e relazioni.
Una mostra ibrida tra virtuale e reale con un’esposizione digitale dove l’unica opera fisica è la scultura YAP721 ispirata alla moneta di pietra dell’isola di Yap, che diede vita alla prima forma di moneta su registro e al primo antenato della blockchain. Altro tema centrale per il lavoro di CryptoZR è infatti quello delle criptovalute, del trading e della creazione del credito.
Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il parco giardino costellato di opere d’arte. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.
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