Fino al 10 settembre 2016 la Fondazione Accorsi Ometto celebra Gio’ Pomodoro con la mostra dal titolo “L’opera scolpita e il suo disegno”
Già dal titolo è chiaro l’intento: il dialogo fra il progetto e la realizzazione della scultura, dialogo che Gio’ Pomodoro considerava imprescindibile. L’artista marchigiano di fama internazionale è qui raccontato attraverso ciò che amava e studiava. La poesia, la scienza e l’architettura.
Le 53 opere in mostra, 23 sculture in bronzo, marmo e pietra e 30 disegni vanno dal 1954 al 2001 e sono un esempio esaustivo di opere tri e bi dimensionali dei cicli più importanti: i segni, le tensioni, i contatti, i soli e le opere architettoniche.
La mostra rende anche un omaggio alla Fondazione che la ospita con quattro scatole scultura che testimoniano il lavoro di Gio’ Pomodoro nel campo dell’oreficeria.
Il legame con Torino, nato nel 1968 con la prima mostra, non si è mai interrotto, lo testimonia l’opera monumentale in bronzo Sole Aerospazio collocata in piazza Adriano e presente in mostra con un modello.
La fondazione Accorsi Ometto si apre al contemporaneo grazie a questo artista poliedrico che da scultore ha realizzato gioielli e medaglie, ceramiche e mobili. Ha disegnato e dipinto: ha lavorato il ferro e il poliestere, il bronzo e il gesso, le pietre e i marmi. Ha vissuto a Milano e in Versilia, vicino alle cave e ai maestri scalpellini.
Gio’ Pomodoro. L’opera scolpita e il disegno. Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto. Fino al 10 settembre 2017.
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