Con il Patrocinio della Città di Torino, inaugura il 7 ottobre alle 19 presso la Cripta della Chiesa di San Michele Arcangelo, in via Giolitti 44 a Torino, Origine. La Lezione dei Tempi, mostra d’arte contemporanea a cura di Amalia de Bernardis e Ivan Fassio con gli artisti Andrea Massarelli, Carla Sanguineti, Ester Pairona, Ezio Gribaudo, Francesca Vignale, Lino Stefani, Sandra Baruzzi, Vadis Bertaglia, Vanessa Depetris fino al 21 ottobre tutti i giorni 17-20 (domenica escluso) o su appuntamento. Canale Arte presenta qui una parte del testo di presentazione
Origine. C’è un tempo che chiama, che accoglie o che attende, come se fosse una stanza, una scena, un paesaggio. Ha dentro tutte le cose per ogni momento. Da lì, ognuno attinge i vocaboli d’oggi: siano essi soggetti, ritmi, segni, concetti. Ecco l’origine: il fulcro la leva, è ciò che manca da sempre al presente, che dona la forma all’eterna sostanza.
In quali punti del linguaggio i classici schemi dell’evoluzione della civiltà, universalmente riconosciuti nel mondo occidentale, non reggono e saltano?
Dove e quando i codici di comportamento e i sistemi simbolici, attraverso la nostra analisi della percezione e l’interpretazione che l’uomo dà del proprio ambiente, possono rappresentare delle nicchie in cui sono rifugiati antichi atteggiamenti che hanno resistito all’usura del tempo?
Il trasferimento in organi artificiali dei mezzi dell’intelligenza e della memoria collettiva ha invaso, in modo sempre più massiccio, il territorio del singolo individuo, privandolo delle particolari e caratterizzanti dinamiche espressive e inibendo le proprie capacità aggregative.
Collocare memoria e parola fuori dall’insieme organico delle strutture sensibili dell’apprendimento e del progresso umani è l’atto radicale di una progressiva perdita della coscienza del proprio corpo. Tale regressione ha pesanti conseguenze di carattere relazionale e sociale: siamo immersi in un’epoca di continue trasposizioni, in cui prendono vita nuove e improbabili discipline compensatorie dei periodi di produttività sedentaria, comunicazione impersonale, scambio interessato.
L’arte – in quanto filtro delle discipline antropiche, specchio del contemporaneo e ricerca dell’universale – può rappresentare il fulcro di un rinnovamento metodologico. Origine.
Prendendo parte ad un processo di analisi del corpo sociale come prolungamento ed estensione nel corso del tempo del corpo anatomico, l’arte è strumento privilegiato per rivalutare la stessa nozione di natura come produzione perenne di linguaggio: artificialità ed eccezionalità.