Costellazione, con Ennio Bertrand, Jean-Paul Charles, fannidada, Luciano Gaglio, Ornella Rovera, a cura di Ivan Fassio, è stata inaugurata venerdì 8 aprile, dalle 18.30 presso Sb Art in Via Della Rocca, 37/f a Torino. Due eventi, giovedì 14 e 21 aprile, saranno dedicati al progressivo completamento della Costellazione di fannidada. Visitabile fino al 22 aprile.
Costellazione: una mostra musicale, perché la poesia muove l’universo. Le leggi fisiche abbattute dal gelo siderale. Le orecchie bene attente al vortice-pianeta. Sinfonica è la pioggia stellare, ossea, animale. Inutile precisare l’assenza gravitazionale. Amore, lo spazio è espositivo, esponenziale: allestito fin sul corpo di scrittore. (i.f.)
Ornella Rovera propone lavori che accostano dialetticamente la tridimensionalità della scultura alla testimonianza, altrettanto cristallizzata allegoricamente, della fotografia. Un cammino all’interno della sinestesia sembra percorribile: per esprimere un senso, occorrerà attraversarne un altro.
Luciano Gaglio intesse strutture-rapporti su supporti equilibranti, alimentatori d’immaginario, quadri-contatori: onirismo, colore, poesia e immagini dalla memoria si collegano per funzionare in potenza.
fannidada presentano creazioni relazionali, intrecciate in trame di movimento e fermo-immagine. Il lavoro sembra fare leva sulle modalità di un principio di alternanza. Il vuoto viene considerato spontaneamente come un elemento da colmare attraverso la riflessione attiva, condivisa e partecipata sulla percezione del contemporaneo.
Maieutica delle sensazioni, l’operazione di Jean-Paul Charles riporta alla luce l’enigma dell’esistenza da un mondo meccanicizzato. L’opera, tramite un percorso di respirazione metaforica, viene partorita con dolore dalla macchina che la teneva imprigionata. Un’originaria dimensione sembra scaturire dal lavoro di scavo sul segno e sul colore, un’ombra di rigenerazione si staglia dietro ai contorni di ogni effigie.
Ennio Bertrand ha aperto le finestre del proprio studio e ne ha rappresentato l’attimo di distacco. Il risultato è stato la mappa di un effetto: la commozione di un ritrovamento celeste, casuale. Al termine del pellegrinaggio, l’ostensione di un telo-orizzonte raffigurante il nostro punto di partenza teorico e la meta di arrivo formale celebra l’approdo ad un più alto livello di consapevolezza.