Preraffaelliti: l’utopia della bellezza è la grande mostra internazionale presentata da Città di Torino, Ministero dei Beni culturali e 24 Ore Cultura il 21 marzo 2014 presso Palazzo Chiablese a Torino.
Preraffaelliti:l’utopia della bellezza sarà ospitata a Palazzo Chiablese dal 19 aprile al 13 luglio 2014. Torino ha l’onore di chiudere il tour mondiale di questa importante rassegna espositiva ed è quindi un’occasione unica e imperdibile per ammirare l’eleganza discreta dell’Ottocento inglese. Sostenuta da tutte le maggiori istituzioni della città di Torino, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la mostra è realizzata da 24 Ore Cultura.
Luca Beatrice racconterà dell’influenza preraffaellita nell’arte e nella cultura contemporanea e in un saggio del catalogo della mostra e in un filmato che accompagnerà il visitatore all’esposizione.
Con Preraffaelliti: l’utopia della bellezza prosegue la collaborazione fra Canale ARTE e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore che vede la nostra emittente partner e sponsor tecnico del gruppo editoriale nella realizzazione di tutti i contenuti video per le mostre organizzate.
La partnership ha già visto la collaborazione per le mostre milanesi su Pollock, Warhol, Kandinsky e Klimt.
La Confraternita dei Preraffaelliti è stata una importante corrente artistica in periodo vittoriano. Nacque nel settembre del 1848 e sì sviluppò nella sola Gran Bretagna. La corrente preraffaellita è ascrivibile al simbolismo e può essere definita, con il raffinato simbolismo di Klimt e le forme del liberty, l’unica trasposizione pittorica del decadentismo.
La Confraternita si sviluppò durante l’età vittoriana, un periodo particolarmente importante sia per le arti che per la società britanniche. Il periodo vide l’affermarsi di valori borghesi come la fedeltà al Paese e la fede nel progresso. Era reduce dalle grandi innovazioni artistiche di Johann Heinrich Füssli e William Blake. Furono queste le innovazioni che aprirono la strada al romanticismo e proprio in quegli anni videro la grande rivoluzione del decadentismo con Oscar Wilde.