Torino si arricchisce di un nuovo spazio culturale: apre “Gallerie d’Italia – Torino”, quarto museo del Gruppo Intesa San Paolo.
Diecimila metri quadri di percorso espositivo su cinque piani, di cui tre ipogei, dedicati alla fotografia e al Barocco in Piazza San Carlo a Palazzo Turinetti, sede legale e storica della Banca.
Il progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL Circle ha trasformato gli spazi dello storico palazzo nobiliare, sede storica della Banca, in un luogo unico dove fotografia e video arte documentano e conservano immagini, avvenimenti, riflessioni per promuovere i temi legati all’evoluzione della sostenibilità. Una trasformazione che inizia dall’ingresso dello storico Palazzo Turinetti, oggi su Piazza San Carlo, che si apre sulla scenografica corte dove il colonnato (solo sul lato destro poiché posto a decoro dell’ingresso su Via Santa Teresa) è stato arditamente raddoppiato da un serie di colonne in legno, che creano simmetria e imponenza scenica e allo stesso ricordano l’estro progettuale nello scegliere un diverso materiale.
L’ingresso vero e proprio alle nuove Gallerie d’Italia – Torino avviene attraverso un grande scalone al centro del cortile che porta i visitatori verso gli spazi espositivi ipogei destinati alle mostre e che si presta a luogo di socialità. Al primo piano sotterraneo, sono presenti aule didattiche con spazi modulari caratterizzati da una grande vetrata che si affaccia sulla “Sala dei 300”, la storica sala dove si svolgevano le Assemblee dell’Istituto Bancario Sanpaolo-IMI prima della costruzione del grattacielo torinese. Qui saranno ospitate le mostre temporanee. Il secondo piano ipogeo, dove si trova la biglietteria, sarà un luogo di comunicazione e di incontro, anche per le scolaresche in visita, punto di snodo del museo da cui il pubblico può decidere come muoversi attraverso molteplici percorsi secondo le scelte e gli interessi. Una “manica lunga” pensata per la fotografia classica conduce ai locali al terzo piano sotterraneo dove trova sede l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, visibile da parte dei visitatori attraverso una grande vetrata. L’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo raccoglie circa 7 milioni di scatti realizzati dagli anni Trenta agli anni Novanta da una delle principali agenzie di fotogiornalismo italiane.
Un pannello touchscreen di grande dimensione permette di consultare le immagini digitalizzate dell’Archivio, reso così accessibile alla fruizione collettiva. In questo piano si troverà uno dei maggiori elementi caratterizzanti delle Gallerie torinesi: una sala multimediale (40 x 14 m), vero gioiello di tecnologia e di innovazione, dotata di 17 proiettori 4K in grado di offrire al visitatore la sensazione di essere letteralmente immersi nelle immagini e nei video. Il percorso di visita non si limita agli spazi ipogei.
A inaugurare gli spazi espositivi sono state scelte due mostre particolarmente evocative delle questioni urgenti della nostra contemporaneità: la mostra “La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia” di Paolo Pellegrin – con il Patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino – un reportage fotografico d’autore dedicato al tema del cambiamento climatico con la curatela di Walter Guadagnini e il contributo di Mario Calabresi. Il lavoro rappresenta una committenza originale che ha visto impegnato il fotografo in Paesi come Namibia, Islanda, Costa Rica, Italia per fornire una personale lettura per immagini del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale, tema cruciale della contemporaneità. La riflessione per immagini di Pellegrin è affiancata dalla mostra “Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”, una selezione di immagini storiche dell’Archivio omonimo a cura di Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso che documenta il miracolo economico italiano dal dopoguerra fino alla più grande conquista dell’uomo moderno, lo sbarco sulla luna. Per capire l’Italia di oggi è quanto mai opportuno un tuffo nel passato, che illustri passo a passo quel che il Paese è stato ed è diventato nella seconda metà del secolo scorso. Nel 1945 l’Italia è un Paese in ginocchio: esce da 20 anni di fascismo e da cinque di guerra. È un Paese letteralmente «a terra»: bisogna ricostruire il tessuto sociale, l’economia, ma anche le istituzioni politiche dopo la dittatura e il vuoto di potere, creatosi con l’armistizio, durato due anni. La mostra testimonia la ricostruzione del Paese, con le sue difficoltà e i suoi entusiasmi.
Al piano nobile dei Palazzo Tuninetti il percorso museale curato da Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione espone circa quaranta opere – dipinti, sculture, arazzi, arredi – dal XIV al XVIII secolo, allestiti in dialogo con gli apparati decorativi tardobarocchi (sovrapporte, boiseries, specchi) del palazzo; un ambiente dedicato ospita inoltre le nove grandi tele di proprietà della Banca realizzate nella seconda metà del Seicento per decorare l’antico Oratorio della Compagnia di San Paolo, oggi distrutto. Nello stesso piano la storica “Sala Tuninetti” sarà destinata a eventi e iniziative cittadine.
All’inaugurazione del nuovo museo torinese sono intervenuti i vertici della Banca: il Presidente Emerito Giovanni Bazoli, il Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO, alla presenza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, del Presidente Regione Piemonte Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali. Come spiegato dal Presidente, l’apertura del museo torinese, a cui si aggiunge la nuova sede di Napoli con spazi triplicati rispetto agli attuali, costituisce un fondamentale passo di Intesa Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a fair value nel bilancio dal 2017. I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni.
La Direzione del museo torinese è affidata a Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia, affiancato dal Vice Direttore Antonio Carloni.
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