sabato , 23 Novembre 2024

10 mostre da vedere nel Regno Unito a gennaio 2020

Henri Matisse, Tristesse du Roi (Sorrow of the King), 1952 © DACS

Dalla mostra dedicata ai lavori che Pablo Picasso ha realizzato nel corso della sua carriera su e con la carta, allestita alla Royal Academy of Arts di Londra, all’esposizione fotografica che il Royal Observatory di Greenwich dedica alle Lune del nostro sistema solare: 10 appuntamenti da non perdere, a dicembre, nel Regno Unito

Anno nuovo, vita nuova… oppure no? Le feste, nel Regno Unito, lasciano spazio a gennaio, un mese molto freddo, ma solitamente non troppo piovoso. Se la deadline della Brexit, fissata per fine mese, tiene abitanti, studenti e turisti col fiato sospeso, queste settimane sono forse l’occasione giusta per partire senza troppi pensieri. E godersi la ricca offerta di mostre ed eventi legati al mondo dell’arte che anche nel 2020 fanno bella mostra di sé nelle gallerie, nei musei e nei centri specializzati di tutto il Regno Unito.

Dalla mostra che la Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra dedica al pittore italiano Tullio Crali, uno dei rappresentanti chiave del Futurismo nonché figura di spicco dell’aeropittura all’esposizione degli scatti vincitori della 55° edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più grande concorso internazionale di fotografia naturalistica, allestita al Natural History Museum di Londra: dieci appuntamenti da non perdere nel Regno Unito a gennaio 2020.

 

Tullio Crali: A Futurist Life

Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra

15 gennaio – 11 aprile 2020

Tullio Crali, Tricolour Wings (1932)

La mostra alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra propone una panoramica completa della carriera del pittore italiano Tullio Crali (1910-2000), uno dei rappresentanti chiave del movimento futurista nonché figura di spicco del genere artistico dell’aeropittura (aeropainting). Per Crali il Futurismo non fu soltanto una corrente pittorica ma un modo di vivere in senso ampio. Riflettendo l’entusiasmo del movimento per il mondo moderno, nel suo immaginario la tecnologia e le macchine divennero importanti fonti di ispirazione. L’opera di Cralli è associata strettamente all’aeropittura, una declinazione pittorica del futurismo nata negli anni ‘10 ma affermatasi soprattutto a partire dal primo dopoguerra che si concentrava sul volo, il dinamismo e la velocità dell’aeroplano. Nel 1928 volò per la prima volta e il suo entusiasmo per l’esperienza vissuta influenzò la sua arte. Nei suoi dipinti, si concentra sulla meccanica della guerra aerea, combinando velocità e meccanizzazione. La mostra londinese si occupa di ogni fase della carriera di Crali, una carriera incredibilmente coerente, e propone anche opere esposte di rado, che spaziano dagli anni ‘20 agli anni ‘80 del Novecento. Tra queste, iconici dipinti aerei, opere sperimentali di poesia visiva, realizzazioni che mescolano media diversi ma anche esempi di immagini “cosmiche” risalenti agli anni ‘60, ispirate dai progressi fatti in quegli anni dalle esplorazioni spaziali. In mostra anche un gran numero dei famosi Sassintesi di Crali: composizioni enigmatiche di pietra e roccia, “scolpite” dalla natura.

 

Yemen: Inside a Crisis

IWM North, Manchester

17 maggio 2019 – 26 gennaio 2020

Un ragazzino, che la guerre in Yemen ha reso povero, conta le monete che ha fatto vendendo uova bollite. Yemen, Taiz City, Jamal Street, 3 September 2017. Foto di Ahmed Basha

Quella allestita alla IWM North di Manchester è la prima mostra nel Regno Unito a raccontare il conflitto attualmente in corso e la conseguente crisi umanitaria che stanno colpendo lo Yemen. Descritta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come la peggiore crisi umanitaria al mondo, si stima che la guerra abbia lasciato l’80% della popolazione in una situazione disperata di bisogno. La mostra spiega come i combattimenti abbiano minato la già fragile economia del Paese. Si parla d’inflazione ma anche delle difficoltà di procurarsi cibo, acqua e assistenza medica, concentrandosi in modo particolare sugli effetti fisici e psicologici che il conflitto e le crisi stanno avendo sui bambini yemeniti. Ma c’è spazio anche per un’analisi del complesso rapporto che lega Regno Unito e Yemen – dal controllo inglese della città di Aden nel XIX e XX secolo al ruolo paradossale che oggi ricopre l’Inghilterra. Tra gli oggetti più interessanti in mostra, banconote stropicciate di riyal yemenita, buoni alimentari umanitari, attrezzature mediche usate per trattare la malnutrizione e il colera, libri scolastici con le orecchie e immagini strazianti realizzate da fotografi locali. Straordinarie storie di cittadini offrono poi un approfondimento sulla realtà terribile che queste persone devono affrontare ogni giorno, e sulle incredibili capacità di ripresa che hanno mostrato e stanno mostrando.

 

A Prince’s Treasure

The Royal Pavilion, Brighton

21 settembre 2019 – 1 dicembre 2021

The Kylin clock, c1700–1822, Royal Collection Trust © Sua Maestà la Regina Elisabetta II

Squisiti oggetti d’arte e complementi d’arredo appartenuti a re Giorgio IV tornano al Royal Pavilion di Brighton & Hove per la prima volta in oltre 170 anni. Per questo progetto unico, circa centoventi straordinarie opere d’arte decorative, commissionate in origine dal Principe Reggente, sono state spostate da Buckingham Palace, dove si trovano attualmente, e risistemate nella loro cornice originaria, il Royal Pavilion. Saranno in mostra per due anni, mentre nell’ala est di Buckingham Palace sono in corso delle opere di ristrutturazione, offrendo ai visitatori l’occasione unica di vederle nel loro contesto originario. Tra le opere date in prestito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II direttamente dalla Collezione Reale ci sono delle maestose pagode di porcellana alte oltre quattro metri e il Kylin Clock, un orologio in oro straordinariamente stravagante con il quadrante incorniciato da leoni cinesi turchesi.

 

Wildlife Photographer of the Year

Natural History Museum, Londra

18 ottobre 2019 – 31 maggio 2020

Thomas P Peschak, Touching Trust © Thomas P Peschak

La mostra degli scatti vincitori della 55° edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più grande concorso internazionale di fotografia naturalistica, al Natural History Museum di Londra vi porta a immergervi direttamente nell’incredibile varietà del mondo naturale. Nelle foto, esposte su cento display illuminati, c’è tutta la bellezza e la fragilità della natura, il fascino degli animali e la straordinarietà di alcune specie, rare e poco note. Ma la mostra permette anche di scoprire le storie sorprendenti, e molto spesso stimolanti, che si nascondono dietro questi scatti, realizzati in un momento di grande crisi ambientale. Una giuria di esperti provenienti da tutto il mondo seleziona ogni anno gli scatti vincitori tra gli oltre 50.000 presentati dai migliori fotografi del panorama internazionale.

 

Matisse: Drawing with Scissors

Lady Lever Art Gallery, Port Sunlight

25 ottobre 2019 – 1 marzo 2020

Henri Matisse, Tristesse du Roi (Sorrow of the King), 1952 © DACS

La mostra alla Lady Lever Art Gallery di Port Sunlight, un tranquillo villaggio residenziale del Merseyside, in Inghilterra, propone le stampe dei famosi collage che Henri Matisse realizzò negli ultimi quattro anni della sua vita, quando il grande artista era confinato nel suo letto. Pittore, incisore, scultore e illustratore francese, Henri Matisse (1869-1954) è stato uno degli artisti più importanti del XX secolo. Continuò a creare opere altamente originali fino agli ottant’anni, e tra i collage degli ultimi anni ci sono alcune delle immagini più iconiche, come “La lumaca” e la serie dei “Nudo blu”. Le opere vibranti di Matisse sono famose per la straordinaria ricchezza e luminosità dei loro colori. Per i collage utilizzò carta che era stata dipinta a mano, realizzando poi disegni astratti oppure figure. “Tagliare la carta mi permette di disegnare il colore… Invece di dipingere i bordi e poi inserire il colore all’interno, posso disegnare direttamente nel colore”. I colori che utilizzava erano talmente accesi che il suo medico gli consigliò di indossare occhiali scuri, per guardare le opere.

 

Africa State of Mind

Royal West of England Academy, Bristol

14 dicembre 2019 – 1 marzo 2020

Girma Berta, Moving Shadows II, XI, 2017. Gentile concessione dell’artista e della Addis Fine Art

La mostra alla Royal West of England Academy di Bristol propone le opere di una generazione emergente di fotografi provenienti da tutto il continente africano, precisamente da dieci diversi Paesi. Ognuno di loro interroga il concetto di “africanità”, attraverso rappresentazioni altamente soggettive della vita e dell’identità del continente, rivelando come l’Africa sia non soltanto un territorio fisico ma anche uno spazio psicologico, al contempo stato della mente e luogo spaziale. La mostra gira intorno a tre temi principali – Paesaggi interiori, Zone di libertà e Città ibride. Le città africane moderne sono documentate in tutto il loro dinamismo, e nelle loro contraddizioni. La fluidità del genere e dell’identità sessuale viene mostrata attraverso un ritratto avvincente, e l’eredità storica, che spazia dalla schiavitù al colonialismo e all’apartheid, diventa la fonte di nuovi miti e scenari onirici risonanti. “Africa State of Mind” è allestita in un periodo in cui le idee occidentali sul continente restano ancora, in gran parte, limitate. Per contrasto, la mostra propone fotografie che cercano di riportare tutta la complessità di ciò che significa, comporta e fa provare vivere in Africa oggi. In mostra Emmanuelle Andrianjafy, Sammy Baloji, Raphael Barontini, Neil Beloufa, Girma Berta, Eric Gyamfi, Kiluanji Kia Henda, Lebohang Kganye, Namsa Leuba, Michael MacGarry, Sabelo Mlangeni, Musa N Nxumalo, Ruth Ossai, Athi-Patra Ruga, e Michael Tsegaye.

 

Drawing on Nature: Taki Katei’s Japan

World Museum, Liverpool

4 ottobre 2019 – 13 aprile 2020

Taki Katei, Bush Peonies. Immagine di Keith Sweeney

La mostra allo World Museum di Liverpool, parte della Stagione culturale anglo-giapponese, è la prima a portare le opere di Taki Katei fuori dal Giappone. Nato a Edo, oggi Tokyo, nel 1830, Katei è stato uno degli artisti di maggior successo della sua generazione e un maestro del genere di pittura detta “di uccelli e fiori” (bird-and-flower painting). Nel 1893, in riconoscimento del servizio svolto presso la corte imperiale, Katei venne insignito del titolo di “Artista della Casa Imperiale”. Durante la sua vita ha realizzato un gran numero di opere in diversi formati, tra cui pergamene, album, porte scorrevoli, dipinti a soffitto e schermi pieghevoli. Alcuni dei suoi disegni sono stati realizzati in lacca e metallo. La mostra a Liverpool analizza l’abilità senza precedenti di Katei nel rappresentare la natura, i paesaggi e più comunemente, vedute ravvicinate di uccelli e fiori. Le opere in mostra dimostrano la sua abilità e creatività, rivelando anche come la centenaria cultura cinese abbia in parte formato la sua visione artistica. I visitatori vengono letteralmente trasportati nello studio dell’artista e possono vedere direttamente il modo con cui l’artista creava i suoi dipinti. Ricreando un’atmosfera serena attraverso la rappresentazione di fogliame, montagne e valli fluviali, la mostra propone un grande assordimento di disegni e dipinti su seta. Di centrale importanza, la considerazione che riscuoteva l’attività di insegnante di Katei. Organizzata in cinque sezioni, la mostra guarda ai significati nascosti e al simbolismo dominanti nelle opere dell’artista, alle tecniche da lui utilizzate e alla sua pratica verso la perfezione. A un primo sguardo, le sue opere sembrano modeste, ma poi guardando meglio, appare chiara la sua visione sofisticata.

 

Marvellous Moons

Royal Observatory Greenwich

25 maggio 2019 – 20 marzo 2020

Marvellous Moons © NASA/JPL-Caltech

Alla scoperta delle molte lune del nostro sistema solare in questa mostra fotografica allestita al Royal Obeservatory di Greenwich. Dalla nostra Luna, che ci risulta così familiare, al satellite di Giova Io, che con i suoi trecento vulcani attivi è l’oggetto geologicamente più attivo del sistema solare, fino a Titano, satellite di Saturno, la cui superficie è stata studiata solo nel 2004, con l’arrivo della missione spaziale Cassini-Huygens. Le lune sono satelliti naturali che orbitano intorno a pianeti, pianeti nani oppure asteroidi. Se la Terra ne ha soltanto uno, fino a oggi ne sono stati scoperti quasi duecento nel nostro sistema solare. Diversi per forma, composizione e dimensione, su alcuni potrebbe persino aver fatto da culla a forme di vita extraterrestri. La mostra a Greenwich comprende trentuno immagini, una sezione interattiva com cento scatti dalla missione Cassini-Huygens su Saturno e tre filmati che parlano delle Lune del sistema solare.

 

Shot in Soho

The Photographers’ Gallery, Londra

18 ottobre 2019 – 9 febbraio 2020

John Goldblatt, Untitled, dalla serie “The Undressing Room”, 1968 © John Goldblatt. Gentile concessione degli eredi dell’artista

La mostra alla Photographers’ Gallery di Londra “Shot in Soho” è una celebrazione originalissima del quartiere di Soho, delle comunità e culture che vi hanno convissuto, delle innovazioni creative che da qui si sono poi diffuse nella capitale e nel mondo, della sua stessa posizione e ruolo come luogo di resistenza. Nonostante Soho occupi un’area relativamente piccola (1 miglio quadrato, corrispondente a poco più di 2,5 km2) e sia circondato da alcune delle strade più ricche e commerciali di Londra, è rimasto un luogo complesso, dove regnano anticonformismo, diversità, tolleranza e un certo senso di sfida. Attraverso una serie di fotografie, ephemera (materiale scritto o stampato per sua natura effimero, transitorio, destinato a durare solo poco tempo) e presentazioni varie, il progetto riflette la particolarità di Soho all’interno di Londra, e la sua grandezza. La mostra viene allestita in un momento in cui il quartiere sta affrontando una radicale trasformazione, con il completamento imminente di un grande snodo ferroviario ai limiti della zona che avrà su questa un’impatto importante. Un’occasione rara di vedere scatti famosi come quelli di William Klein, Anders Petersen, Corinne Day insieme ad altri meno noti come quelli di Kelvin Brodie, Clancy Gebler Davies e John Goldblatt. Della mostra fa parte anche una nuova commissione realizzata da Daragh Soden.

 

Picasso and Paper

Royal Academy of Arts, Londra

25 gennaio – 13 aprile 2020

Pablo Picasso, Women at Their Toilette, Paris, winter 1937–38, Photo © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Adrien Didierjean © Succession Picasso/DACS 2019

La mostra allestita alla Royal Academy of Arts di Londra rivela come la carta abbia permesso a Picasso di superare i confini del pensiero e della pratica, inventando un intero universo artistico strada facendo. Pablo Picasso ha riscritto le regole della pittura ma anche letteralmente fatto a pezzi quelle relative alla carta. Riunendo trecento opere dell’artista, realizzate con e su carta, la mostra londinese abbraccia tutta la sua prolifica carriera e rappresenta un significativo capitolo nella storia dell’arte moderna. Per Picasso la carta è stata più di un “sala prova”, più di un semplice mezzo per appuntare idee nascenti. Pieno di risorse, l’artista ha usato di tutto dai tovagliolini dei caffè e i ritagli di giornale fino alle carta antiche, con filigrane distintive. Ha realizzato sculture con pezzi di carta bruciati e strappati, collage, lavori con i pastelli, guazzo e acquarelli, e ha passato anni studiando una serie di tecniche di incisione, tutto su carta. La mostra alla Royal Academy illustra l’uso ingegnoso che Picasso ha saputo fare di un materiale universale. Tra le opere più interessanti esposte, “Women at Their Toilette” (1937-8), un collage di 4,8 metri che viene esposto nel Regno Unito per la prima volta negli ultimi cinquant’anni; papier collé cubiste, opere d’arte realizzate con l’accostamento di pezzi di carta incollati poi su tela; schizzi del suo capolavoro “Les Demoiselles d’Avignon” (1907) e alcuni filmati che permettono di gettare uno sguardo su come Picasso lavorasse.

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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