domenica , 22 Dicembre 2024

La Via del Teatro a Milano, Il Teatro Libero – Intervista a Corrado Accordino

Sta per partire INCROCI, la nuova stagione 2019 – 2020 del Teatro Libero. Una stagione dove la drammaturgia contemporanea risponde alle domande che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita.

In questo  Reportage, invece, la domanda che rimbalza virtualmente di Teatro in Teatro è ‘Qual è La via del Teatro a Milano?’ Nell’intervista a Corrado Accordino, Direttore artistico insieme a Manuel Renga del Teatro Libero di Milano, la risposta è molto chiara: Il Teatro come bottega d’arte, ma sempre più un Teatro di quartiere.

Per la prima volta in assoluto il Teatro Libero ospita due residenze teatrali. Le due giovani compagnie coinvolte arrivano dalla Scuola di teatro Proxima Res e dalla Civica Scuola Paolo Grassi per aprire e chiudere, rispettivamente, la stagione 2019 – 2020. La nuova produzione di punta è Jekyll e Hyde ovvero Io e la Bestia di cui Accordino è attore, regista e drammaturgo.

Corrado Accordino, Direttore artistico, Teatro Libero di Milano

Fare Teatro a Milano

L’amministrazione milanese ha avuto una grande lucidità nel creare due dimensioni teatrali: protegge da una parte le grandi cattedrali (Piccolo Teatro, Elfo Puccini, Franco Parenti), dall’altra è molto attenta ai Teatri di quartiere. Trovo che questa doppia dimensione sia molto virtuosa e Milano è una delle poche città che lo fa. Il Teatro va finanziato e sostenuto non solo negli spazi grandi, ma anche nei piccoli spazi presenti nel tessuto della città, come si fa anche a Parigi e Londra.

È  bello che il Teatro diventi una bottega d’arte, un luogo dove ci si confronta e dove il Teatro non sia autoreferenziale rispetto a chi ha la Direzione artistica. È bellissimo che ogni Teatro milanese abbia una fortissima identità, ma allo stesso tempo è importante che i Teatri non siano luoghi dove prevale una sola voce, ma che ci sia la possibilità di confrontarsi con altri linguaggi per poi costruire un pensiero comune da mettere in scena.

E’ importante anche far crescere le collaborazioni con il territorio. Il Teatro deve diventare sempre più un Teatro di quartiere.  Il Libero ad esempio rappresenta una zona di Milano molto bella e ricca di eventi come Il Salone del mobile e la Settimana della Moda. Noi stiamo cercando di dare spazio a nuove iniziative durante i grandi eventi milanesi e di creare convenzioni con le realtà del quartiere,  per creare ponti di relazione e vantaggi per tutti e soprattutto chi abita il territorio.

 

La Nuova Stagione 2019-2020

Condivisione, diversità, immigrazione, identità, indipendenza di pensiero, omologazione e valore dell’amicizia sono i temi della nuova Stagione Teatrale.

Lavoreremo su autori e drammaturgia contemporanei con nuove produzioni e anteprime al loro debutto nel nostro Teatro, sempre alla ricerca di linguaggi d’avanguardia o sperimentali. Come?  Rafforzando le collaborazioni con cui abbiamo lavorato in questi anni; aprendo il fare teatro alle contaminazioni di altri linguaggi; monitorando le giovani compagnie teatrali che nascono alla ricerca di talenti.

Nella nuova stagione abbiamo deciso di proporre meno titoli, non perché non ci sia la voglia di realizzare tutte le nostre idee e le meravigliose proposte che ci arrivano.  Lo abbiamo fatto nella stagione che si è appena conclusa e con successo anche.  Vogliamo avere quest’anno un pubblico adeguato e significativo per ogni spettacolo.

 

I giovani

Una novità importante è che per la prima volta nella storia del Libero apriamo a due residenze teatrali. Una compagnia nasce dalla Paolo Grassi, l’altra da Proxima Res, la Scuola di teatro fondata dal regista Carmelo Rifici. La formula della residenza prevede l’utilizzo dello spazio del Teatro, il supporto tecnico e la supervisione artistica per far avviare queste nuove compagnie, formate da neo-diplomati che si stanno affacciando al mondo del Teatro per la prima volta, offrendogli la possibilità di crescere. Vogliamo dare visibilità al nuovo che avanza.

La Scuola di teatro Proxima Res, coordinata da Marco Ciccullo e Cornelia Miceli, apre la stagione dal 31 ottobre al 3 novembre 2019. Sarà la Compagnia Oderstrasse ad andare in scena con lo spettacolo U!, che prende spunto da Gli uccelli di Aristofane e da una domanda sottesa alle sue commedie: i desideri individuali di un uomo possono coesistere con un benessere comune? Il progetto di queste giovani leve non si ferma alla recitazione, ma lavora anche sul corpo per raccontare attraverso la fisicità la contrapposizione tra individuo e società.

Chiude la stagione invece, dal 28 al 31 maggio 2020, la giovane Compagnia della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, seguita dalla regista Virginia Landi, con il progetto Due volte Tito, sopravvivere alla tragedia. Il banco di prova è Shakespeare e la sua prima tragedia: Tito Andronico. La riscrittura del testo di Shakespeare parte dalla conclusione della tragedia per dare a noi contemporanei un messaggio forte: È necessario distruggere tutto per ricominciare? O potremmo invece, conoscendo il passato, cambiare rotta prima dell’epilogo inevitabile?

Non ci siamo fermati però al progetto delle residenze. Se possiamo cerchiamo di dare uno spazio nella nostra stagione anche alle giovani compagnie,  che hanno con noi una comunione di intenti. Il Teatro è un organismo molto vivo in continua trasformazione, anche nel recuperare un classico secondo me ci vuole una lettura in chiave contemporanea, che si rifletta nella scelta registica. Cerchiamo, perciò, Compagnie che rappresentino una drammaturgia contemporanea che vuole leggere il mondo intorno a noi.

Con A braccia aperte al suo debutto nazionale dal 7 al 10 novembre 2019 arrivano i ragazzi della Compagnia Caterpillar, diplomati l’anno scorso, che affrontano un periodo delicato e pieno di domande della crescita di un individuo, il passaggio all’età adulta, e ci chiedono di riflettere: È più facile perdonare se stessi o gli altri?

Margherita Scalise, neodiplomata alla Paolo Grassi, cura invece la regia, la scenografia e i costumi di Bedbound (dal 20 al 23 febbraio 2020) con Woody Neri e Alice Spisa, in cui un padre e una figlia si confrontano, si scontrano e si riavvicinano.

 

Le produzioni del Teatro Libero

La nostra produzione di punta è Jekyll e Hyde ovvero Io e la Bestia ispirato al romanzo di Stevenson, che debutterà dal 4 al 15 dicembre 2019. In scena saremo io ed Alessia Vicardi e io mi occupo anche della regia e della drammaturgia, mentre sto ancora definendo il resto del cast. E’ uno spettacolo a cui tengo molto, perché da tempo volevo lavorare sul concetto del doppio e sul bene e il male che convivono nell’individuo.

Se il male non fosse necessariamente l’irrazionale che abita in noi? Se il male fosse l’errore di tenere a bada il male? Se la nostra faccia sociale fosse la nostra peggiore faccia? Non siamo mai solo uno ma almeno due, se non addirittura una moltitudine. In questo continuo conflitto tra forze opposte che abitano in noi trovo l’estrema contemporaneità di questa storia e la sua grande suggestione teatrale.

Un’altra produzione nuova è Mister, che sto scrivendo su suggerimento di Marco Ripoldi. Marco Ripoldi, che sarà in scena, è uno dei volti di Il Terzo Segreto di Satira. Il testo parla di calcio un mondo che io conosco poco, ma sono felice di approfondire, al contrario di Ripoldi che ha giocato a livello dilettantesco mentre suo padre era un allenatore e abbiamo deciso di scrivere questo testo proprio dal punto di vista di un allenatore. Cosa c’è prima di una partita di calcio? Cosa significa avere la responsabilità di una squadra? Come si creano le relazioni in uno spogliatoio? La prima nazionale sarà dal 5 al 10 maggio 2020.

Avevo lavorato insieme a Marco Ripoldi l’anno scorso in Sognando la Kamchatka ed è una bella collaborazione che continua, come quella con Massimiliano Loizzi, l’altro volto famoso di Il Terzo Segreto di Satira, che quest’anno torna con un suo spettacolo: il monologo Quando diventi piccolo. Sono collaborazioni con cui c’è molto da costruire e molto da dire.

L’ultima nostra produzione è D.A.S. Dai forma al tuo futuro (dal 19 al 22 marzo 2020) uno spettacolo scritto per noi da Michela Tilli, nota scrittrice di narrativa che si è affacciata da qualche tempo al mondo del Teatro (Il suo ultimo romanzo Il mondo di Fantalà è in concorso al Premio Strega Ragazze e Ragazzi). Alcol, droga e sesso nell’adolescenza, temi scottanti per tutte le generazioni ma oggi soprattutto per i ragazzi che si trovano ad affrontarli senza avere gli strumenti per gestirli.

 

Le anteprime al Teatro Libero di Milano

Tra le prime milanesi ci sarà Tabù (dal 2 al 9 aprile 2020), un progetto di Monica Faggiani, Dario Merlini e Angelo Tronca. Il tema è tutto ciò che è proibito. I protagonisti di una storia d’amore danno voce a tutto ciò che ci vergogneremmo anche solo di pensare, o a ciò che pensiamo ma difficilmente avremmo il coraggio di dire ad alta voce davanti ad altre persone.

Ansia (dal 26 al 29 marzo 2020), spettacolo di Marco S. Bellocchio, porta in scena quattro personaggi, quattro storie che si incrociano in un equilibrio molto precario, sullo sfondo un quinto personaggio: l’Ansia. Immersi nel loro passato guardano ad un futuro quasi utopico, senza riuscire ad essere nel proprio presente. E’ una denuncia ad un atteggiamento che appartiene a tutti noi, siamo legati troppe volte a quello che dovremmo essere o a quello che dovrebbe accadere e non a quello che siamo e quello che accade.

Manuel Renga presenterà una prima assoluta nazionale che è Il vizio della forma.  Si prega di esistere secondo le regole (dal 23 al 26 aprile 2020), prodotto dalla compagnia teatrale Chronos3, regia Valentina Malcotti drammaturgia Jacopo Zerbo. Una serie di situazioni comiche e surreali parlano della ricerca dell’identità oggi, in un mondo in cui siamo circondati da mille opportunità e che abbiamo la  possibilità di vivere attraverso avatar. Quale forma assumiamo per essere noi stessi? Esiste un’identità al di là del ruolo?  Viviamo nella società dell’essere o nella società dell’apparire?

 

Le contaminazioni

Mi piace proteggere un nucleo artistico con cui lavoro bene, ma allo stesso tempo mi piace creare delle sinergie per coinvolgere realtà che hanno altri percorsi e far convergere le diverse energie in uno spettacolo che esplori il tempo presente e il mondo che ci circonda. Un modo è fare ricerca e aprirsi ad esempio a arti visive o performative, usare scenografie particolari o multimediali.

Nella nuova Stagione, infatti, ci sarà spazio anche per la danza. Presenteremo lo spettacolo Stanze (dal 13 al 15 gennaio 2020) della Compagnia di una grandissima coreografa, Sisina Augusta. E’ un progetto, fatto di performance differenti, che mescola teatro danza e voce al suo stile di danza. E’ una contaminazione di linguaggi dove i performers Matteo Rudella e Giovanni Consoli attraverso il gesto e la parola danno vita ad un viaggio spirituale “aprendo la porta” di ciascuna stanza e facendo così esperienza dei percorsi individuali che caratterizzano ogni singola performance.

 

Non mancheranno i monologhi.

Siamo felici di ospitare Fame mia. Quasi una biografia (dal 6 al 9 febbraio 2020) per la regia di Serena Sinigaglia di e con Annagaia Marchioro. Lo spettacolo, un percorso di formazione dall’infanzia all’età adulta alla ricerca di sé, è liberamente ispirato a Biografia della fame di Amélie Nothomb ed è una produzione Agidi.

Il monologo di Massimiliano Loizzi Quando diventi piccolo (dal 19 al 22 dicembre 2019) è tratto dal suo romanzo appena pubblicato dalla Fabbri Editore. E’ una storia in qualche modo autobiografica, con tanti riferimenti ai cambiamenti dell’Italia degli ultimi anni. Lo spettacolo è prodotto da Mercanti di Storie.

 

Continueremo con PALCO OFF Autori, Attori e storie di Sicilia, una rassegna di assoluto spessore organizzata dall’Associazione “La Memoria del Teatro” e diretta da Francesca Vitale, con un format speciale: prima degli spettacoli viene offerta una degustazione di prodotti siciliani, dopo invece gli spettatori potranno assistere a dibattiti tra attori e importanti ospiti sui temi affrontati. Gli spettacoli in scena quest’anno sono:

Quanto resta della notte (dal 15 al 17 novembre 2019) di e con Salvatore Arena – produzione Manachuma Teatro

Didon Now (dal 17 al 19 gennaio 2020) di Lina Prosa con Elisa Di Dio e Giorgia Cannata Regia e coreografie Andrea Saitta

Legittima difesa (dal 14 al 16 febbraio 2020) di Laura Giacobbe Regia Roberto Bonaventura Con F. Natoli, M. Zanghì, G.Capodicasa

Con sorte (dal 13 al 15 marzo 2020) di Giacomo Guarneri con Oriana Martucci. Il primo esito di un percorso sperimentale, che attraverso laboratori e residenze con attori professionisti e non, dal 2017 a oggi indaga il tema della mafiosità come cultura. Lo spettacolo è stato presentato in anteprima nazionale all’interno del Torino Fringe Festival tra il 12 e il 19 maggio 2019.

Icaro (dal 17 al 19 aprile 2020) di Stefano Pirandello con la regia Mario Incudine. Uno spettacolo di teatro-canzone che stravolge i canoni tradizionali, nel quale la musica diventa drammaturgia e prende il posto della parola, dando vita ad una dimensione intima ed epica.

 

Ritornano

Abbiamo poi la ripresa di Come sono diventato stupido.  Uno spettacolo sull’intelligenza come malattia, dove tutto quello che vuole il protagonista è stare bene con gli altri, non capirli, ma essere come loro, fra di loro, uno di loro, e come loro condividere le stesse cose. E’ una nostra produzione, tratta dal romanzo di Martin Page, di cui ho seguito regia e drammaturgia e sarò sul palco insieme a Viola Lucio, Marco Rizzo e Alessia Vicardi. Ha toccato moltissime città italiane in una tournée iniziata un paio d’anni fa. Sarà probabilmente l’ultima stagione che va in scena e quindi abbiamo deciso di riportarlo dove tutto è cominciato, qui al Teatro Libero, dal 23 al 26 gennaio 2020.

Di Chronos3 torna, poi, Testastorta. La storia inventata (dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020), tratto dal romanzo Testastorta di Nava Semel per la regia di Manuel Renga e la drammaturgia di Tobia Rossi con Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò. Una favola per adulti sulle violenze della guerra, raccontata attraverso lo sguardo di un bambino. La narrazione sarà musicale, perché la musica è parte integrante di questa storia. La musica dà speranza ai personaggi, copre i cattivi pensieri, la musica dà origine a questa storia.

 

Altri spettacoli in cartellone

Il gioco (dal 9 al 12 gennaio 2020) racconta la storia di due giovani squattrinati e senza grandi prospettive che incontrano una misteriosa “Dottoressa Z”, consulente filosofica, che cambierà i loro destini utilizzando un gioco apparentemente innocuo ma dalle conseguenze inaspettate. Cosa succede quando non siamo più noi i veri artefici delle nostre scelte ma soltanto il puro, spietato caso? Siamo davvero così artefici delle nostre vite? Lo spettacolo è scritto da Franca De Angelis ed è prodotto dalla Compagnia Fattore K diretta da Giorgio Barberio Corsetti.

Il monologo Non tutto il male viene per nuocere, ma questo sì (dal 28 al 31 dicembre 2019) di e con Giulia Pont, che racconta l’eterno scontro tra aspettative e realtà.

Piero. L’italianò, una produzione dell’associazione Il Giardino delle Ore, di e con Simone Severgnini (dal 28 novembre al 1 dicembre 2019), è uno spettacolo multidisciplinare in cui musica dal vivo e teatro si fondono. Racconta Piero Ciampi, una delle figure più folli e controverse del panorama del cantautorato italiano, e ci fa riflettere su una domanda: Qual è il ruolo dell’artista?

 

Teatro Libero di Milano
 via Savona, 10 – 20144 Milano
www.teatrolibero.it

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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