Dal 31 ottobre al 3 novembre, al Pala Alpitour di Torino, la VII edizione di “Flashback l’arte è tutta contemporanea”, la fiera dell’arte pensata come “opera aperta”
Ogni anno il programma culturale di Flashback, la fiera dell’arte pensata come “opera aperta” che si svolge a Torino, riserva grande spazio ai progetti espositivi, nati in collaborazione con curatori e associazioni indipendenti, che aggiungono un importante tassello al racconto portato avanti dalle gallerie partecipanti, permettendo di unire in un’unica equazione cultura e mercato senza vincoli di spazio e tempo.
Anche le mostre seguono il tema principale della manifestazione, un viaggio erratico nella storia dell’arte che quest’anno è ispirato dalla penna del duo fantascientifico Arkadij e Boris Strugackij. Per Flashback, Gli Erranti/The Wanderers sono osservatori instancabili, nomadi per scelta, vagabondi alla continua ricerca della conoscenza.
Il programma si sviluppa tutto l’anno grazie al Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano, e alle sue tappe di avvicinamento alla fiera, ma trova il suo picco e la sua sintesi nei giorni di apertura della manifestazione, dal 31 ottobre al 3 novembre.
Quest’anno, a dare forme e colori al nuovo capitolo delle Flashback exhibition, ci sarà il wall painting “The Time Wanderers” di Sergio Cascavilla (Torino 1966-), artista eclettico, in bilico tra fumetto e design. Prima di varcare le soglie del foyer centrale e scoprire gli espositori, il suo lavoro accoglierà i visitatori nell’art lounge, l’area a ingresso libero della manifestazione.
Il Pala Alpitour è lo scenario perfetto per felici incontri sotto il segno dell’arte, come per gli amici-artisti Arata Isozaki e Hidetoshi Nagasawa (Tonei 1940 – Milano 2018). Il primo è l’architetto del prestigioso spazio espositivo illuminato da vetrate alte 15 metri, il secondo è uno dei due protagonisti della doppia personale “Cambiando dimora: i passi nel tempo”, a cura di Michela Casavola. Le opere di Nagasawa saranno in dialogo con quelle di Eva Marisaldi (Bologna 1966-).
E, ancora, la mostra-omaggio a Marco Gastini (Torino 1938 – 2018), “Gli anni 80”, in collaborazione con l’Archivio Gastini, ideata per raccontare l’errare dell’artista torinese tra materiali insoliti e ardite sperimentazioni.
Infine un progetto di Untitled Association, cultural partner di Flashback 2019, dedicato all’artista sudafricano William Kentridge (Johannesburg 1955-). Con le opere scelte – come lo spettacolare arazzo di 4 metri -. gli Erranti si addentrano negli angoli più bui del nostro passato recente.
SPECIAL PROJECT – FLASHBACK OPERA VIVA
Opera Viva Barriera di Milano 2019
un progetto di Alessandro Bulgini
a cura di Christian Caliandro
Artisti: Rebecca Moccia, Emanuela Barilozzi Caruso, Nero/Alessandro Nerett, Laura CioncI, Alessandro Bulgini.
Giuria open call: Fabrizio Bellomo, Alessandro Bulgini, Christian Caliandrio, Francesco Nucci, Giangavino Pazzola, Stefania Poddighe, Ginevra Pucci, Marco Rubiola.
Lo special project “Opera Viva Barriera di Milano Il Manifesto” è il progetto di arte urbana, ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro. Gli artisti hanno a disposizione per sei mesi all’anno uno spazio per le affissioni di 6 metri per 3 in Piazza Bottesini a Torino, nel quartiere multietnico di Barriera di Milano. Al Pala Alpitour, nelle quattro giornate di Flashback ( 31 ottobre-3 novembre) viene invece allestita una mostra con tutti i manifesti realizzati, una mostra che porta la periferia al centro della scena.
Il progetto nasce nella convinzione che l’arte debba uscire dagli spazi istituzionali, scendere per strada, inoltrarsi nella realtà, muoversi in essa, integrarsi felicemente nella dimensione dell’esistenza quotidiana, e da quella che le nostre città siano prima di tutto esistenze e relazioni umane, non solo infrastrutture materiali. Un progetto che nasce per connettere in profondità zone temporali differenti: l’antico, il moderno, il contemporaneo nel suo farsi.
La mostra “Opera Viva Barriera di Milano” al Pala Alpitour riunisce in un unico appuntamento espositivo i cinque manifesti che, nei mesi scorsi, hanno accompagnato la vita dei passanti di Barriera di Milano. Un’occasione breve ma intensa, in cui si amplificano e moltiplicano l’uno accanto all’altro, raccontando ancora una volta questa finestra aperta sul mondo e per il mondo.
Anche il fil rouge di “Opera Viva Barriera di Milano 2019”, come il tema della fiera, è ispirato al libro dei fratelli Strugackij “Gli Erranti”. Al centro dei manifesti c’è l’errare umano, inteso come esplorazione di tessuti culturali, conoscenze, tradizioni e volontà diverse attraverso l’arte e la sua applicazione nel quotidiano.
SERGIO CASCAVILLA The Wanderers
Sergio Cascavilla (Torino 1966-) è uno degli artisti chiamati a interpretare la settima edizione di Flashback. Il suo lavoro è sempre stato a cavallo tra ambiti diversi – ha anche disegnato per Alessi – e le sue sono opere coloratissime, vicine al fumetto, narrativamente surreali.
Questa visionarietà si è infilata dentro le trame astratte che si celano in ogni dove nella realtà; i colori, le linee e le campiture organiche e seduttive di colore sono il frutto di un virtuosismo tecnico, sua caratteristica peculiare. Il concetto di astrazione dei lavori di Cascavilla viene contaminato da quello di decorazione, affermando la necessità di consumare un rapporto con l’ornamentazione.
Le opere realizzate per Flashback sono nove, otto utilizzate per l’immagine della fiera 2019 e un grande dipinto murario che l’artista realizzerà al Pala Alpitour.
EVA MARISALDI – HIDETOSHI NAGASAWA
Cambiando dimora: i passi nel tempo
a cura di Michela Casavola
Il lavoro eclettico di Eva Marisaldi dialogherà, in una dimora altra, con quello sotto alcuni aspetti ascetico e visionario di Hidetoshi Nagasawa, in un inedito equilibrio spaziale e poetico. Due generazioni e due linguaggi differenti che si incontrano in un viaggio universale, uniti da un’assonante tensione emotiva, in un accordo armonico dato da una comune leggerezza, eleganza e poetica dell’opera, da un vicino punto di vista estetico e sensibile.
Il viaggio ha caratterizzato la vita e il lavoro dei due artisti in un modo significativo, così come la curiosità per le scienze, la fisica e il mondo della natura. Entrambi sono suggestionati dal trascorrere del tempo, dal motivo del viaggio e dalla sospensione temporale.
Il viaggio è una costante nella vita e nella pratica artistica di Nagasawa che all’età di ventisei anni ne compie uno in bicicletta verso l’Europa, durato un anno e mezzo, attraverso numerosi Paesi del continente asiatico (Singapore, Pakistan, Iraq, Siria) fino alla Turchia, alla Grecia e poi all’Italia.
La ricerca di Nagasawa ci conduce a opere pervase dalla sensazione di leggerezza, di librazione nell’aria e di un andamento aereo. La grande “Yugao-Jole” (2005-2013) ne è un esempio. Nella versione presentata per Flashback a Torino la vediamo sospesa con cavi di acciaio al soffitto. Qui domina la sua volumetrica geometria stellare.
E il movimento caratterizza anche la scultura aerea “Surround” di Eva Marisaldi. Quest’opera sembra un’onda sospesa in alto che si dimena da una parete a un’altra, ricordando la scia in movimento degli uccelli migratori di una cronofotografia. L’onda simula il viaggio degli uccelli orientati dalle stelle come punti cardinali, in viaggio anche di notte, dormendo, forse attratti dalla luminosità della stella in rame di Yugao-Jole. Anche per il video “Cornucopia”, realizzato insieme a Enrico Serotti, è offerta la possibilità di un’esperienza percettiva di carattere visivo-sonoro. Il video è un’animazione prodotta direttamente dal suono, cioè è proprio il suono che genera l’immagine animata.
MARCO GASTINI
Gli anni 80
in collaborazione con l’Archivio Gastini
A un anno dalla scomparsa, Flashback celebra in un’esposizione personale Marco Gastini (Torino, 1938-2018), uno dei nomi più apprezzati della pittura italiana legata alla materia.
Nelle opere in mostra, così come nel lessico dell’artista negli anni Ottanta, se ne osserva la matrice errante dell’utilizzo dei materiali più disparati: la pergamena (“Il peso della pelle”, già esposta a Monaco di Baviera e alla XL Biennale internazionale d’arte di Venezia); il vetro e i metalli come ferro (“Retablo”), rame e stagno; elementi organici come il carbone e i vegetali simili a carrube (“Grande nero”). E ancora il legno delle ciarlate e delle travi che sostengono i tetti delle case di montagna, delle cassette, delle traversine dei binari oppure delle tavole assemblate tridimensionalmente.
L’impasto pittorico di questi lavori aumenta di complessità grazie a un acceso cromatismo, in cui è arduo riconoscere pigmenti e leganti, necessario per rendere possibile lo smarrimento dell’osservatore nell’ambiente e per permettere alla pittura di aprirsi all’incontro.
Uno dei più grandi ed estrosi artisti italiani del secondo Dopoguerra, seppur con uno sguardo sempre rivolto a quell’antico gusto del fare, in una mostra dove tutti gli elementi suggeriscono la moltiplicazione dei livelli di lettura e delle superfici della pittura.
WILLIAM KENTRIDGE
a cura di Untitled Association
Per il secondo anno consecutivo si rinnova la collaborazione con Untitled Association cultural, partner di Flashback a cui è stata affidato il compito di curare uno spazio dedicato al lavoro di un artista vivente.
Prendendo spunto dal tema scelto come filo conduttore di questa edizione, Untitled ha selezionato una serie di opere di William Kentridge. In questi lavori, gli erranti si muovono tra storie, tempi e sguardi che rimandano spesso al doloroso passato dell’apartheid e del colonialismo in Africa e prendono le sembianze di figure emblematiche dei paradossi della storia e della vita umana.
Flashback 2019 l’arte è tutta contemporanea
31 ottobre – 3 novembre 2019
Dalle ore 11.00 alle ore 20.00
Pala Alpitour
Corso Sebastopoli 123, Torino