La grande mostra dedicata alle opere dell’artista francese Fernand Léger, allestita a Liverpool, resterà aperta al pubblico fino al 17 marzo 2019
Restano ancora pochi giorni per visitare “Fernand Léger: New Times, New Pleasure“, la prima mostra personale in oltre trent’anni allestita nel Regno Unito, nello specifico alla Tate Liverpool, dedicata alle opere dell’artista francese (1881–1955), non solo pittore ma creatore di cartoni di arazzi e di vetrate, decoratore, ceramista, scultore, disegnatore, illustratore, costumista, scenografo
Riunendo oltre 40 dipinti provenienti da diversi Paesi europei, alcuni mai visti prima nel Regno Unito, che spaziano dalle opere figurative a quelle astratte, e poi disegni, opere murarie su larga scala, video, libri e opere tessili, la mostra racconta come Léger abbia ridefinito il valore dell’arte nella società del XX secolo. Utilizzando medium molto diversi, Léger è stato un artista politicamente schierato, con una fiducia incrollabile nel valore sociale dell’arte, dell’arte alla portata di tutti.
Influenzato dalla sua formazione come architetto, Léger sviluppò uno stile unico, capace di catturare l’energia e l’intensità della Parigi di inizio Novecento, la città dove viveva. In un periodo storico in cui la fotografia e le nuove forma di comunicazione visiva divennero predominanti, il suo stile artistico venne pesantemente influenzato dalla pubblicità situate per le strade. Come i cartelloni pubblicitari e le insegne al neon, i suoi dipinti proponevano affermazioni audaci, grafiche e colorate sul trambusto della vita moderna.
Tra le opere in mostra a Liverpool appartenenti a questo periodo della carriera di Léger, ricordiamo “The Disc” (1918) e “The Tugboat” (1920), dove gli elementi puri della pittura astratta – linea, forma, colore – vengono utilizzate per rappresentare la modernità industriale. Ad influenzare le suo opere, anche l’interesse e l’ammirazione per il mondo del cinema, come si può osservare nel video sperimentale “Ballet Mécanique” (1924), realizzato in collaborazione con il regista Dudley Murphy, l’artista Man Ray, e con le musiche di George Antheil.
Nato in una modesta famiglia di contadini, un concetto centrale nell’opera di Léger fu la convinzione che l’arte dovesse essere alla portata di tutti, apprezzabile da tutti, non solo da una ristretta cerchia di persone privilegiate. Secondo lui, l’arte moderna poteva e doveva elevare la qualità della vita della classe operaia. Vedendo la bellezza nella quotidianità, ha creato dipinti che rappresentano il mondo del lavoro, compresi alcuni in cui operai e altre persone si inseguono allegramente sotto uno splendente cielo azzurro.
Ispirato dall’arte classica e dalla scultura, Léger è stato anche capace di infondere nei suoi soggetti un grande senso di monumentalità e dignità, come si può osservare in “Leisure – Homage to Louis David” (1948–49) e “Study for ‘The Constructors’: The Team at Rest” (1950).
Le convinzioni politiche di Léger lo portarono anche a impegnarsi in opere collegate a tematiche attuali per il suo tempo. Insieme ad alcuni architetti, tra cui Le Corbusier, creò ad esempio grandi foto-murales che utilizzavano lo stesso stile astratto e grafico che si può trovare nei suoi dipinti.
Tra le opere in mostra per la prima volta nel Regno Unito, e tra le più interessanti, ricordiamo anche “Essential Happiness, New Pleasures” (1937/2011), un lavoro realizzato in collaborazione con l’architetto e designer Charlotte Perriand. Questo foto-murales su larga scala venne presentato all’Esposizione universale di Parigi nel 1937. Prendendo spunto dai suoi ideali socialisti, sullo sfondo della depressione economica e dell’ascesa dei regimi totalitari in Europa, il murales promuove la vita rurale, esortando le Nazioni a collaborare per creare un futuro migliore per tutti.
“Fernand Léger: New Times, New Pleasures” offre al pubblico l’occasione di immergersi nella carriera dell’artista francese, nelle sue varie fasi e periodi, grazie anche ai numerosi prestiti provenienti da musei e istituzioni, come il Centro Pompidou di Parigi, la svizzera Fondazione Beyeler e il Moderna Museet di Stoccolma.
Curata da Darren Pih e Laura Bruni, la mostra si sposterà da Liverpool all’Instituto Valenciano de Arte Moderno (IVAM) dove resterà aperta al pubblico dal 2 maggio al 15 settembre 2019.
Fernand Léger: New Times, New Pleasures
23 novembre 2018 – 17 marzo 2019
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00
Tate Liverpool
Royal Albert Dock Liverpool | Liverpool L3 4BB