All’Ashmolean Museum di Oxford, la mostra personale dedicata alle opere di Jeff Koons, icona americana dello stile kitsch e neo-pop
Non potevo pensare a un posto migliore dove parlare dell’arte contemporanea e di cosa questa può essere.
(I couldn’t think of a better place to have a dialogue about art today and what it can be) – Jeff Koons
C’è tempo fino al 9 giugno per visitare la grande mostra dedicata alle opere di Jeff Koons (1955-) allestita all’Ashmolean Museum di Oxford. Curata dallo stesso artista statunitense insieme a Norman Rosenthal, l’esibizione presenta diciassette opere, quattordici delle quali esposte per la prima volta nel Regno Unito, che abbracciano la sua intera carriera e le sue serie più famose, tra cui “Equilibrium”, “Statuary”, “Banality” e “Antiquity”, e la recente “Gazing Ball” che unisce sculture e dipinti.
“Allestendo la mostra di Jeff Koons all’Ashmolean, il museo pubblico più antico al mondo, dove le collezioni spaziano dalla preistoria al presente – ha spiegato il dottor Alexander Sturgis, attuale direttore del museo di Oxford – si crea una sorta di conversazione tra le opere dell’artista e la storia dell’arte e delle idee che il suo lavoro chiama in causa. E sono certo che la mostra farà nascere anche conversazioni e dibattiti in chi la vedrà”.
Jeff Koons è circondato da superlativi. Fin da quando ha fatto la sua comparsa sulla scena dell’arte contemporanea, negli anni ‘80, è stato descritto come il più famoso, il più importante, il più sovversivo, il più controverso e il più ricco artista al mondo.
Nato a York, in Pennsylvania, nel 1955, Koons ha studiato al Maryland Institute College of Art di Baltimore e alla School of the Art Institute di Chicago. Nel 1976 ha ottenuto un BFA al Maryland Institute College of Art. Oggi vive e lavora a New York.
Fin dalla sua prima mostra personale nel 1980, le sue opere sono state esposte nelle maggiori gallerie e istituzioni del mondo, dallo Whitney Museum of American Art e il Rockefeller Center di New York al Centre Pompidou di Parigi e il museo Guggenheim di Bilbao. Koons ha anche ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti e premi, per i suoi successi in campo culturale e artistico.
Fin dalle prime opere, Koons ha esplorato il concetto di “readymade” (che potremmo tradurre come prefabbricato, pronto all’uso) e di kitsch, utilizzando oggetti di uso comune e creando repliche di sculture antiche e di dipinti di grandi maestri del passato, sfidando quasi la fiducia nella loro maestria e precisione. Nel corso della sua carriera, Koons ha portato la pratica dell’arte contemporanea fino ai limiti, andando oltre il confine di ciò che è possibile.
La mostra all’Ashmolean comprende opere importanti degli anni ‘80 come “One Ball Total Equilibrium Tank” (Spalding Dr. J 241 Series) (1985), “Rabbit” (1986) e “Ushering in Banality” (1988). Ma apre anche agli interessi più recenti, come quello per l’arte antica e il canone occidentale che ha prodotto opere dove immagini classiche e moderne si incontrano nella sua singolare visione.
Tra le opere più interessanti “Balloon Venus (Magenta)” (2008–12). Se da un lato evoca la Venere di Willendorf, la statuetta di pietra calcarea che è tra le più antiche opere d’arte al mondo, “Balloon Venus (Magenta)” comprende anche alcuni dei motivi più cari a Koons: le grandi dimensioni, il pallone che rimanda alla caducità e alla mortalità, la superficie lucidata a specchio che porta chi guarda ad essere parte dell’opera.
Nei dipinti della serie “Antiquity” (dal 2009 in avanti) Koons ha creato collage stratificati e pieni di pathos. Le riproduzioni fotorealistiche di sculture classiche (sculture di Venere, Pan e Priapo) sono posizionate su collage rotti di altre opere d’arte oppure su abbaglianti fondali astratti, percorsi da segni simili a graffiti.
In opere più recenti, Koons si è confrontato con quello che lui chiama il suo “DNA culturale”, usando sculture e dipinti di collezioni internazionali famosissime che hanno per lui un particolare significato.
Nella serie “Gazing Ball” (dal 2012 in avanti) sfere di vetro riflettenti sono posizionate su calchi di sculture antiche, repliche dipinte in modo meticoloso di capolavori dell’arte europea e oggetti di uso quotidiano come cassette della posta e vasche per uccelli. Si tratta di una perfetta continuazione degli esperimenti di Koons con il “readymade”, della sua volontà di far incontrare l’arte al suo massimo e quella più kitsch.
Sette delle opere della serie non sono mai state esposte prima nel Regno Unito, comprese “Gazing Ball (Belvedere Torso)” (2013), “Gazing Ball (Gericault Raft of the Medusa)” (2014–15) e “Gazing Ball (Titian Diana and Actaeon)” (2014–15).
“Le opere di Jeff Koons giocano con i nostri ricordi di infanzia e con le nostre esperienze culturali canoniche, mentre mescolano cultura alta e bassa, invitandoci a mettere in discussione la distinzione, mentre guardiamo all’arte e a noi stessi – spiega il curatore della mostra, Sir Norman Rosenthal. – Inserendo i suoi lavori nell’Ashmolean possiamo spingere un passo avanti la sua sperimentazione. Per quelli di noi che sono disposti a condividere le sue visioni, Koons rende l’arte una magica trasformazione”.
Jeff Koons
7 febbraio – 9 giugno 2019
Tutti i giorno dalle 10.00 alle 17.00
Aperto fino alle 20.00 l’ultimo venerdì di ogni mese, escluso dicembre
Ingresso gratuito
Ashmolean Museum
Beaumont Street | Oxford | Oxfordshire OX1 2PH