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“Anni Albers”: la retrospettiva alla Tate Modern di Londra

Anni Albers, Six Prayers (1966-1967)

Fino al 27 gennaio la prima, grande retrospettiva nel Regno Unito dedicata al lavoro dell’artista tessile e grafica tedesca Anni Albers

La Tate Modern di Londra presenta la prima grande retrospettiva mai allestita nel Regno Unito dedicata al lavoro di Anni Albers (1899–1994), Annelise Else Frieda Fleischmann il suo nome da nubile, la designer di origine tedesca attiva nel settore tessile.

La mostra riunisce opere provenienti dalle maggiori collezioni degli Stati Uniti e dell’Europa, alcune esposte nel Regno Unito per la prima volta nella loro storia, per mettere in evidenza l’importanza della Albers come artista.

Inaugurata a Londra nel mese di ottobre, in vista del centenario della fondazione della scuola di architettura, arte e design tedesca Bauhaus (che operò a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933), la mostra è un riconoscimento a lungo atteso del contributo fondamentale dato dalla Albers allo sviluppo dell’arte moderna e del design, e si inserisce nel progetto di più ampio respiro della Tate Modern di dare spazio anche ad artisti che operano con il tessile.

Anni Albers nel suo studio di tessitura al Black Mountain College nel 1937

Nelle sue opere Anni Albers ha saputo combinare l’antica tecnica della tessitura a mano con il linguaggio dell’arte moderna, utilizzando questo medium per esprimere in diversi modi la vita moderna.

Attraverso oltre 350 oggetti, compresi alcuni bellissimi studi su piccola scala, arazzi di grandi dimensioni, gioielli realizzati con oggetti di uso quotidiano e tessuti progettati per la produzione di massa, la mostra esplora i diversi aspetti della pratica della Albers, l’intersezione tra arte e artigianato, la produzione a mano contrapposta alla produzione a macchina, l’antico e il moderno.

Pezzi di tessuto importanti come “Ancient Writing” (1936) e “Six Prayers” (1966-67), il commovente memoriale attraverso cui l’artista ricorda i sei milioni di ebrei morti nell’Olocausto, commissionatole dal Jewish Museum di New York, vengono esposti nel Regno Unito per la prima volta. C’è spazio anche per lavori su commissione meno noti, come quelli che esplorano il legame tra tessuti e architettura. Tra questi segnaliamo i progetti per un arazzo a muro di grandi dimensioni per l’hotel modernista Camino Real di Città del Messico, realizzati nel 1968.

Anni Albers, Six Prayers (1966-1967)

Lo stesso allestimento della mostra alla Tate trae ispirazione dagli scritti dell’artista, come ad esempio il saggio “The Pliable Plane: Textiles in Architecture” (1957), in cui la Albers auspica una maggiore comprensione tra l’architetto e il tessitore creativo.

Nata a Berlino alla fine dell’Ottocento, il 12 giugno 1899, Annelise Else Frieda Fleischmann entrò alla scuola Bauhaus nel 1922, e qui conobbe quello che sarebbe diventato suo marito, Josef Albers, insieme ad altre figure chiave del movimento modernista come Paul Klee. Nonostante il Bauhaus aspirasse all’uguaglianza tra i sessi, le donne erano ancora scoraggiate dall’apprendere alcune discipline, inclusa la pittura. La Albers si avvicinò al mondo della tessitura quasi per mancanza di alternative, ma fu proprio nel tessile che trovò il suo mezzo di espressione, dedicandovisi poi per la maggior parte della sua carriera.

Anni Albers, Wall Hanging (1926)
© 2018 The Josef and Anni Albers Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York/DACS, Londra

La mostra londinese racconta come, nel vivace laboratorio di tessitura della scuola tedesca, la tradizione tessitura a mano sia stata ridefinita e trasformata in arte moderna. Lo fa riunendo il più grande gruppo di opere del Regno Unito realizzate dalla Albers in questo periodo, come “Wallhanging” (1924) e “Black White Yellow” (1926), insieme a studi, campioni di tessuti e opere di artisti contemporanei alla Albers come quelle di Gunta Stölzl (1897-1983), capo del laboratorio di tessitura al Bauhaus.

In seguito all’ascesa del Nazismo e alla chiusura della scuola, la Albers lasciò la Germania nel 1933 e si stabilì negli Stati Uniti, dove insegnò per oltre quindici anni allo sperimentale Black Mountain College. Mentre si trovava qui fece viaggi frequenti in Messico, Cile e Perù, creando una vasta collezione di tessuti precolombiani. Questi artefatti hanno alimentato il pensiero e il processo della Albers e sono esposti alla Tate Modern insieme all’incredibile corpus delle “pictorial weavings”, opere d’arte intrecciate come “With Verticals” (1946), “Epitaph” (1968) e “Tikal” (1958).

Anni Albers, TR II (1970)
© 2018 The Josef and Anni Albers Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York/DACS, Londra
Foto: Tim Nighswander / Imaging4Art

La mostra si concentra anche sugli scritti della Albers, “On Designing” (1959) e “On Weaving” (1965), nei quali riflette sulla storia della tessitura intesa come fenomeno globale, nato migliaia di anni fa ma ancora moderno. Sia nelle sue opere che nei suoi scritti, l’artista traccia una geografia dell’arte moderna, attingendo da fonti provenienti dall’Africa, dall’Asia e dalle Americhe.

I prestiti dalla Fondazione Josef & Anni Albers permettono anche di osservare le opere dell’ultimo periodo dell’artista – ad esempio “TR II” (1970) e “Red Meander I” (1969-70) – che rivelano il suo sviluppo come artista astrattista originale nel corso del tempo, e la sua influenza sulle nuove generazioni di artisti e di designer in giro per il mondo.

La mostra “Anni Albers” è organizzata dalla Tate Modern insieme alla Stiftung Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, e accompagnata da un catalogo che presenta nuove ricerche sull’opera dell’artista.

Anni Albers, Intersecting (1962)
© 2018 The Josef and Anni Albers Foundation/Artists Rights Society (ARS), New York/DACS, Londra

“Anni Albers”

11 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019
Da domenica a giovedì 10.00 – 18.00
Venerdì e sabato 10.00 – 22.00

Ingresso libero

The Eyal Ofer Galleries | Tate Modern
Bankside, Londra SE1 9TG

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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