martedì , 3 Dicembre 2024

Aste online fra passato e futuro

Sant'Agostino a Milano e Roma

Abbiamo parlato di aste online con la Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino cercando di capire come evolve il settore e quali nuove opportunità presenta.

L’evoluzione tecnologica mette alla prova, giorno dopo giorno, ogni ambito dell’operato umano. Ci sono settori che sono stati spazzati via dalle nuove tecnologie, altri che sono nati grazie ad esse. Altri ancora hanno dovuto completamente reinventarsi. Esistono infatti ambiti che, o per tradizione o perché “si è sempre fatto così”, sembrano molto distanti da quanto le nuove tecnologie possono offrire.

Si pensi al settore delle aste. Ebay ci ha spiegato in oltre un decennio che online era possibile partecipare a delle aste. Aste per una cinepresa, aste per un frigorifero, aste per una collana. Queste aste sono assimilabili a quelle che ci presenta la televisione quando in qualche importante città anglosassone vengono battute opere d’arte per milioni di dollari? Concettualmente sì, praticamente il discorso si complica.

L’asta al rialzo, la vendita all’incanto, quella nella quale un banditore modera una vera e propria gara tra acquirenti per fare propria un’opera d’arte ha una storia lunga ed una tradizione consolidata. Obiettivi della casa d’aste, e del banditore, sono sicuramente quello di proteggere i potenziali acquirenti garantendo la provenienza delle opere, ma soprattutto quello di proteggere chi vende. Il rischio della mancata vendita si fa insidioso laddove chi in sala ha alzato la mano per ultimo dovesse poi rimangiarsi l’offerta. E’ però molto difficile che questa cosa possa accadere. Presenziando ad un’asta ci si mette la faccia e, spesso, in un settore basato sulla fiducia e sulla serietà come quello del mercato dell’arte, perdere la faccia diventa molto più grave della spesa di migliaia, se non di milioni, di euro perché presi dalla foga e dall’adrenalina della gara d’asta.

Il discorso si complica decisamente quando l’asta tradizionale della sala inizia ad accettare offerte anche da internet. La rete è una opportunità immane per il mercato dell’arte e per i clienti delle case d’asta che, in pochi minuti, vedono la propria opera d’arte posta in vendita non solo ad una platea di cento persone ma ad un mercato globale di parecchie migliaia. Ciò si concretizza in maggiori opportunità di vendita e maggiori opportunità di guadagno. Ma se l’ingegnere giapponese o il petroliere texano che si sono aggiudicati un lotto decidessero di ritirare l’offerta ad asta chiusa, come proteggere il cliente della casa d’aste? Come rendere sicure le aste online?

Ci siamo rivolti agli esperti del settore e abbiamo chiesto alla Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino come hanno risolto il problema.

“Internet si è rivelata una grande opportunità per ogni settore commerciale” inizia Claudio Carioggia, amministratore delegato della casa d’aste. “Indubbiamente ha ampliato i mercati, le possibilità di vendita e di acquisto ma, in egual modo, ha anche presentato nuove criticità, totalmente assenti o facilmente gestibili, nel contatto vis à vis”.

In quale modo vi siete strutturati per affrontare questa opportunità?

“L’asta è un momento, senza dubbio il più appassionante e più importante del nostro lavoro. Ma prima di questo c’è innanzitutto il tradizionale lavoro di reperimento, autenticazione e presa in carico delle opere. Dopodiché c’è l’esposizione dell’opera. Tradizionalmente viene fatto in sala e con il catalogo a disposizione della clientela della casa d’aste”.

Internet vi ha presentato una nuova sfida.

“Il mercato globale è un’opportunità ma bisogna saperla cogliere e gestire. Improvvisamente ci siamo trovati di fronte alla necessità di presentare le opere non più a mille ma a centomila persone. Abbiamo dunque effettuato un massiccio investimento di risorse tecniche, economiche ed ingegno nel potenziamento del nostro apparato informatico e del nostro sito web. Oggi chi vende, e “atterra” sul nostro sito, trova in un paio di click il contatto diretto con i nostri esperti. Chi compra, invece, trova tutto il catalogo delle aste passate, presenti e future, aggiornato in tempo reale e con la possibilità di fare offerte immediate o acquistare quanto è rimasto invenduto”.

Claudio Carioggia
Claudio Carioggia

E’ difficile guadagnare la fiducia di chi non ti vede in faccia.

“Lo facciamo utilizzando la massima trasparenza. Online pubblichiamo tutto. I prezzi di vendita, le regole da seguire, tutte le notizie che riguardano la Sant’Agostino”.

E quando si tratta di aste online? Come vi comportate?

“Per partecipare ad un’asta è necessario registrarsi. Che si desideri essere presenti in sala, o che si desideri partecipare dall’altra parte del pianeta tramite le nostre pagine live, è necessario inviare una copia dei propri documenti. Chiunque può partecipare ad un’asta ma per legge, e per buonsenso, è necessario lasciare il proprio nome. Come può immaginare questo sistema tutela acquirenti e venditori. Naturalmente i dati li gestisce solo la casa d’aste nella riservatezza più assoluta”.

L’identificazione però non vi mette al riparo dall’insolvenza. Chiedere ad un compratore di Melbourne di onorare i propri impegni quando sta venendo meno ad essi deve essere abbastanza complicato.

“Il nostro dovere quale casa d’aste non è solo mettere in contatto compratore e venditore ma anche, soprattutto, tutelarli. Abbiamo fatto come fanno i grandi siti alberghieri online”.

In che senso?

“Quando lei prenota una camera d’albergo tramite un portale internet le viene chiesto il numero della carta di credito. Da un lato, in questo modo, un ente terzo certifica che lei troverà quella camera al suo arrivo. Dall’altra parte il sistema tutela l’albergatore sei lei cambia idea all’ultimo, magari senza avvisare. Oggi noi possiamo fare la stessa cosa. Per partecipare all’asta live, quindi da casa propria, è naturalmente necessario essere registrati. Questa modalità però pone dei vincoli nel valore delle offerte. Questi vincoli sono sbloccabili solo registrando una carta di credito. In questo modo il nostro sistema informatico chiede automaticamente delle preautorizzazioni agli istituti di credito e mettiamo i lotti, e i loro venditori, al riparo dalle offerte ritirate a fine asta”.

Sembra l’uovo di colombo.

“Lo è. Ma è un uovo di colombo che ha richiesto un’enorme lavoro da parte della Sant’Agostino: lavoro legale, informatico, finanziario che però adesso paga garantendo ai nostri clienti un sistema blindato. Noi abbiamo a cura i clienti e le loro opere d’arte”.

Prossimo passo?

“In passato abbiamo fatto degli esperimenti con le criptovalute. Sono stati esperimenti felici ma solo esperimenti. Vogliamo renderle parte del sistema. In questo modo amplieremo ancora di più le opportunità di compravendita e soprattutto la sicurezza delle transazioni grazie a sistemi innovativi come la blockchain. Ma questo è un altro argomento”.

Le prossime aste della Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino sono fissate per il 3 e 4 dicembre 2018. Si può partecipare in sala, in Corso Tassoni 56, e naturalmente comodamente da casa propria collegandosi a questo link: https://www.santagostinoaste.it/live/

About Valdemaro Brakus

Direttore di Canale ARTE si occupa di giornalismo e scrittura dai tempi del liceo. Appassionato di video e fotografia realizza reportage sull'universo arte e su qualunque altra cosa gli piaccia. Fa anche l'attore quindi non è dato sapere se è uno, nessuno o centomila.

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