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  • Giovanni Rubino – 27 Luglio 2018 - Libreria Popolare di Via Tadino

  • Giovanni Rubino – Arte e memoria - 25° anniversario strage PAC Milano

  • Giovanni Rubino – Arte e memoria alla Libreria Popolare di Via Tadino

  • Giovanni Rubino, Carta Moneta, 1992/93

  • Giovanni Rubino nel suo studio

  • Lo studio di Giovanni Rubino

Giovanni Rubino – Arte e memoria

Inaugura Venerdì 27 Luglio alle ore 19.00 alla Libreria Popolare di Via Tadino una mostra di gouache di Giovanni Rubino. I lavori, realizzati dall’artista dopo l’attentato al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, saranno esposti fino al 9 Agosto. E’ una mostra della memoria, per ricordare e non dimenticare a 25 anni dai fatti.

Nella serata di inaugurazione sarà proiettato il video di Giovanni Rubino con riprese di Fabrizio Garghetti. Interverranno: l’artista Giovanni Rubino, Roberto Borghi critico d’arte e curatore della mostra e Leo Sisti giornalista e scrittore. L’appuntamento è il prossimo venerdì a Milano. Ora entriamo virtualmente nello studio di Giovanni Rubino per raccontare la sua arte e l’impegno civile.

Giovanni Rubino, foto di Fabrizio Garghetti
Giovanni Rubino, foto di Fabrizio Garghetti

Il 27 Luglio 1993 ha luogo la strage al PAC di Milano per l’esplosione di un’autobomba. Il giorno dopo Giovanni Rubino è davanti alle macerie e per un mese, tutti i giorni, è lì testimone della ricostruzione. “Ho voluto fare qualcosa che contribuisse a sensibilizzare l’opinione pubblica. Sono sempre stato attento agli avvenimenti politici e subito ho voluto dare il mio contributo. Lavorando a torso nudo testimoniavo anche con il corpo alcune valenze della performance e davo maggiore senso all’azione. Attiravo lo sguardo della gente che passava lì ogni giorno. E’ stato toccante. Dare memoria a un fatto questo era importante per me. Non faccio Arte per l’Arte.”

Nelle sue gouache solo la scena dell’esplosione è un’invenzione, l’unica concessione alla fantasia. Disegno dopo disegno riviviamo con i suoi lavori il corteo del corpo dei Vigili del Fuoco, il momento della demolizione dei resti lasciati in piedi dall’esplosione, gli operai sulle impalcature che ricostruiscono. Si riconoscono la facciata della GAM ancora intatta, il cancello di ingresso del PAC e i 7 savi di Fausto Melotti miracolosamente rimasti al loro posto tra le rovine.

 “Mi definisco un pittore fuori dallo studio che va alla ricerca di storie e di fatti politici che disegno in diretta”. I fatti di Milano, racconta, lo hanno responsabilizzato rispetto a ciò che accadeva nel mondo. Diventato un artista-reporter ha rappresentato anche la costruzione della barriera di separazione eretta da Israele in Cisgiordania a partire dal 2002 e la barriera difensiva fatta di container nella zona limite di Sarajevo posta a difesa dall’attacco dei Serbi.

China e pennello in mano, l’artista cerca di cogliere i fatti mentre stanno ancora avvenendo. Racconta con le immagini. Il suo stile è veloce e con pochi tratti riesce a descrivere la scena. L’inquadratura come in una fotografia, il racconto come in uno story board cinematografico. Gli effetti speciali creati con acquerelli e mordente per legno color mogano.

Nel 2005 nasce il progetto Farememoria. Utilizzando la tecnica del frottage (lo sfregamento di grafite o pastelli su un foglio), Giovanni Rubino cerca per le vie di Milano lapidi dedicate ai caduti della Resistenza e nei campi di concentramento nazisti targhe sulla Shoah. “Le città hanno per le strade la loro storia”.

“Sono soprattutto un pittore figurativo e la carta moneta in questi miei lavori è stata fonte di diversi modelli da riprendere. Non era importante la provenienza della moneta ma il racconto figurativo che poteva offrirmi. Mi interessava l’immaginario che erano in grado di suscitare le monete. Devo aggiungere che questi pezzi sono nati nel contesto di mani pulite, intorno al 1992/93 e hanno suscitato non poche polemiche in occasione della mostra al Museo di Milano”.

Giovanni Rubino, Autoritratto con Maria Pia Quintavalla

I due dipinti rappresentano un autoritratto dell’artista insieme alla poetessa Maria Pia Quintavalla. La candela ha un valore simbolico, la luce portata dalla lettura. Qui la carta moneta è simbolo della realtà quotidiana e dell’influenza che i soldi hanno su di essa, ma ha anche un valore compositivo. L’artista usa in questi lavori una tecnica particolare che ha chiamato di “solarizzazione”. Dipinge prima il suo autoritratto e poi toglie il colore dalla tela l’asciando solo un’ombra di se stesso.

Giovanni Rubino, Omaggio a Pasolini e ai suoi 3 attori ideali per la mostra alla Fabbrica del Vapore.
Sergio Citti – Pier Paolo Pasolini – Ninetto Davoli – Ettore Garofolo
Giovanni Rubino, Santa Maria delle Grazie, Milano
Giovanni Rubino, Pablo Neruda e Federico Garcia Lorca a Madrid

Qui Giovanni Rubino usa una vecchia tecnica pittorica stendendo un fondo grigio, la grisaille, ma disegna sempre con il suo riconoscibile tratto grafico e la mezza tinta color mogano che si presta a diversi effetti. “Una tecnica che mi ha permesso di superare la dimensione pittorica del quadro, lavorando sul posto e senza il bisogno di dover rielaborare il lavoro in studio”. Lo stile resta figurativo ma non realistico.

 

Inaugurazione 27 Luglio 2018 ore 19.00
La mostra sarà aperta fino al 9 Agosto
Libreria Popolare di Via Tadino, 18

www.farememoria.it
www.libreriapopolare.it

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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