Inaugurazione giovedì 12 aprile dalle 19 della mostra “Verso le Direzioni” con Matteo Basso e Roberto Pelusio, presso Spazio Parentesi in via Belfiore 19. Fino al 24 aprile, tutti i giorni 15-20. Canale Arte presenta qui una serie di testi di presentazione.
Giovedì, dalle 19,30 sonorizzazione dal progetto Heaven & Hell di Matteo Basso e Daniela La Magna e pittura dal vivo di Roberto Pelusio
L’atto è sempre un passo indietro rispetto allo scritto. Quest’ultimo, se autentico, parla in predizione del pensato, dell’espresso, del fatto; aprendo una crepa sull’ordinarietà dei dati sensibili. Basta avvicinarsi: la richiesta percorre un’orizzontalità, e si nutre della nostra azione di confronto. Ecco, il tempo si annulla. Allo stesso modo, l’universo concede il proprio linguaggio a chi sa leggerlo, in una stesura candida di eventi. Noi, in equilibrio su una corolla infinita, percepiamo petali dell’intenzione assoluta. Una serie indefinibile di verità circoscritte, alate, ci mostra la via dell’unità: i cambiamenti del punto di vista garantiscono l’insieme statistico degli indizi da seguire. Anche se, per costituzione ineludibile, mai giungeremo alla piena consapevolezza; iniziamo ad avere fede nel tessuto vitale che, ospitato, pratichiamo. Così, viene il testo. L’abbiamo appena composto: tiepido, donato.
Gli ingrandimenti fotografici di Matteo Basso eludono l’attività di significazione consueta. Si tratta di esemplari modulari estratti e, letteralmente, astratti da materiale preesistente, stampato o prodotto, e da quotidiane occasioni di osservazione riflessiva della realtà. L’effetto ottico, la fluorescenza espansa, i filtri di sospensione e sedimentazione della materia portano la sensibilità verso una regione altra, privata delle coordinate spazio-temporali. L’illuminazione è nell’opera, da dichiarare ancora una volta o semplicemente da assimilare.
Parallelamente, la produzione pittorica di Roberto Pelusio cerca e trova la scalfittura sorprendente all’interno delle diffuse dinamiche della trasmissione di senso. La sostanza si dilata, scomponendosi in un alfabeto arbitrario di improbabili polveri, sabbie, rocce. Indissolubilità dell’altezza tremenda e del minuscolo. Le faglie si insinuano a più livelli di una formulazione generativa del globo terracqueo. Appaiono inaspettatamente visi, profili, corpi; qualche vela solca i limiti della superficie invalicabile.
Ivan Fassio