giovedì , 21 Novembre 2024
Andy Warhol , Jacqueline Kennedy II (from the portfolio 'Eleven Pop Artists', vol. II) © 2018 The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc.

10 mostre da vedere nel Regno Unito a novembre

Dalla piscina vuota simbolo della gentrificazione dell’East End londinese alla opere giganti e coloratissime di Patrick Heron: 10 mostre da non perdere a novembre nel Regno Unito

A Novembre il Regno Unito inizia a prepararsi per il Natale, tra piste di pattinaggio che spuntano in quasi ogni quartiere e luminarie pronte ad accendersi per rischiarare le serate sempre più buie.

Per gli amanti dell’arte comunque, nonostante il clima non sempre benevolo, è sempre il periodo giusto per un viaggio oltre Manica.

Dal famosissimo Domesday Book, risalente all’XI secolo esposto alla British Library, ai surimono giapponesi fino a una piscina vuota, simbolo della gentrificazione dell’East End londinese, ecco 10 mostre da non perdere nel Regno Unito nel mese di novembre.

 

Roman Vishniac Rediscovered

The Photographers’ Gallery e Jewish Museum London, Londra

26 Ottobre 2018 – 24 Febbraio 2019

Si tratta della prima retrospettiva nel Regno Unito dedicata al fotografo Roman Vishniac, e gli appassionati potranno vederla in duplice versione. La mostra è allestita infatti sia alla Photographers’ Gallery che al Jewish Museum di Londra, con un focus comune ma opere differenti.

Il fotografo russo naturalizzato americano emigrò da Mosca a Berlino nel 1920 in seguito alla rivoluzione bolscevica, e il suo lavoro di fotografo si sviluppò in un periodo di cambiamenti politici disturbanti – oppressione, propaganda, la diffusione del Nazismo – in Europa. Nel 1935, Vishniac venne incaricato dall’American Jewish Joint Distribution Committee (JDC) di documentare l’impoverimento delle comunità ebraiche. Alla fine della guerra e in seguito all’Olocausto, queste immagini sono diventate, come scrive lo stesso curatore della mostra londinese, “la documentazione fotografica più completa realizzata da una persona soltanto di un mondo scomparso”. Il racconto sociale e politico continuarono a essere fondamentali nel lavoro di Vishniac anche quando si trasferì a New York nel 1940. Negli Stati Uniti, documentò l’impatto avuto dalla guerra sui rifugiati ebrei e sui sopravvissuti all’Olocausto, ma anche la vita delle comunità di immigrati come i cino-americani.

Attraverso le due parti, la mostra londinese riunisce la produzione fotografica di Vishniac, ampia e variegata, analizzando il suo lavoro documentaristico sul XX secolo come anche la sua produzione tarda, di carattere scientifico, come docente di biologia e arte.

 

Edward Burne-Jones

Tate Britain, Londra

24 Ottobre 2018 – 24 Febbraio 2019

Edward Burne-Jones,
The Doom Fulfilled,

Si tratta della prima personale alla Tate dal 1933 su Edward Burne-Jones, che riunisce 150 opere, dipinti, vetrate, arazzi a parete e disegni dell’artista preraffaellita che si ispirò ai miti, alle leggende e ai romanzi della saga arturiana per i suoi lavori. Dipinti di grandi dimensioni, come “The Wheel of Fortune” (1883) e “Love among the Ruins” (1870–73), adornano le pareti della galleria, mentre due stanze sono dedicate ai più famosi cicli narrativi dell’artista, The Briar Rose (c. 1890) e l’incompleto Perseus (iniziato nel 1875). Se la mostra alla Tate Britain di Londra da una parte analizza il ruolo centrale delle arti decorative nella carriera di Burne-Jones, includendo in questo filone anche il suo rapporto lavorativo di lunga data con William Morris, dall’altro rivela anche come l’artista sia stato un pioniere del movimento Surrealista, e il promotore di un’ambiziosa espressione della bellezza, che era al tempo stesso eterea e sopraffatta da un senso quasi di noia.

 

Andy Warhol and Eduardo Paolozzi | I want to be a machine

Scottish National Gallery of Modern Art, Edimburgo

17 Novembre 2018 – 2 Giugno 2019

“Voglio essere una macchina” disse una volta Andy Warhol. Quella che a prima vista potrebbe suonare come una delle consuete uscite folli del creatore dello studio The Factory è risultata in realtà una previsione sul futuro dell’arte, che via via si è fatta sempre più meccanizzata. La Scottish Gallery of Modern Art di Edimburgo recupera questo tema per esplorare il lavoro di Warhol e dello scultore e incisore Eduardo Paolozzi, che lo affrontarono in maniera autonoma sulle due sponde dell’Atlantico, negli Stati Uniti il primo, nel Regno Unito il secondo. La mostra prova come entrambi gli artisti prendessero le immagini da fotografie e pubblicità – Warhol ricalcando, Paolozzi usando la tecnica del collage – prima di passare alla serigrafia nei primi anni ‘60. Tra le opere più interessanti in mostra, disegni di Warhol dei primi anni ‘50 esposti raramente, e collage proto-Pop di Paolozzi.

 

Taylor Wessing photographic Portrait Prize 2018

The National Portrait Gallery, Londra

18 Ottobre 2018 – 27 Gennaio 2019

Alice Mann, Drummies (series of 4), Cape Town, South Africa

Dal 1993, il Taylor Wessing Photographic Portrait Prize, assegnato ogni anno, ha celebrato e promosso il meglio della fotografia ritrattista contemporanea. Il vincitore del 2018 è Alice Mann, fotografa con base a Londra, che è la prima ad aggiudicarsi il premio per una serie di ritratti – che nello specifico ritraggono le majorette sudafricane della provincia del Capo Occidentale. La Mann, che ha passato tre mesi a lavorare a questo progetto, ha dichiarato di aver voluto “creare immagini che riflettessero l’orgoglio e la fiducia che le ragazze ottengono attraverso il ruolo di majorette”. La serie di scatti sarà esposta, insieme ad altre opere, alla National Portrait Gallery di Londra.

 

Elmgreen & Dragset: This Is How We Bite Our Tongue

Whitechapel Gallery, Londra

27 Settembre 2018 – 13 Gennaio 2019

Insieme dal 1995, gli artisti Michael Elmgreen e Ingar Dragset esplorano nelle loro opere il rapporto tra arte, architettura e design. Per la loro mostra “This Is How We Bite Our Tongue” il duo ha trasformato il piano terra della Whitechapel Gallery di Londra in una piscina abbandonata, uno spazio deserto che allude alla gentrificazione (traduzione dell’inglese “gentrification”, termine che indica la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente modifica della composizione sociale degli abitanti e dei prezzi delle abitazioni) dell’East End di Londra. L’opera è accompagnata da un racconto fittizio che documenta sia la nascita e affermazione della piscina come bene pubblico che il suo successivo declino. Elmgreen & Dragset si sono in parte ispirati al pittore danese del XIX secolo Vilhelm Hammershøi, che ha trasformato spazi domestici in scene di repressione psicologica borghese (e che gli appassionati di arte ricorderanno per essere stato al centro di una mostra alla Royal Academy nel 2008). Il tema viene ripreso da altre opere nella galleria, il che genera uno stato d’animo malinconico e preoccupazione per il destino della cultura e della politica oggi.

 

Plum Blossom and Green Willow: Surimono Poetry Prints

Ashmolean, Oxford

2 Ottobre 2018 – 17 Marzo 2019

Totoya Hokkei (1780-1850), Poet and Calligrapher Ono no Tōfu
© Ashmolean Museum, University of Oxford.

La Ashmolean gallery di Oxford espone una serie di surimono (oggetti stampati) del XVIII e XIX secolo appartenenti alla sua collezione insieme ad altri di recente acquisizione, offrendo una rara panoramica della cultura letteraria giapponese. Le stampe surimono venivano stampate privatamente e fatte circolare da da ricchi mecenati, spesso membri di società di poesia. Le opere combinano immagini eleganti realizzate da importanti disegnatori con poesie spiritose – per la maggior parte haiku o kyōka (rime giocose). I surimono non erano destinati alla vendita e rispondevano quindi ai gusti del loro ridotto ma altamente istruito pubblico. La mostra a Oxford presenta una bella selezione di surimono insieme a calendari dipinti e storie illustrate.

 

Anglo-Saxon Kingdoms: Art, Word, War

The British Library, Londra

19 Ottobre 2018 – 19 Febbraio 2019

La British Library  presenta seicento anni di storia e 180 tesori della sua collezione per una mostra unica. Il “Domesday Book” – senza dubbio il libro più famoso nella storia inglese – è esposto a fianco del “Lindisfarne Gospels” (698–721), di “Beowulf”, della “Ecclesiastical History” di Bede e a reperti del tesoro anglosassone (lo Staffordshire Hoard). La mostra racconta gli inizi della lingua e della letteratura inglese, con alcune delle primi iscrizioni in inglese, poesie in Old English e prosa. Un percorso che permette di scoprire i legami tra l’Inghilterra anglosassone e i vicini europei, e le storie di queste persone attraverso le loro stesse parole – dalla fine della supremazia romana sull Britannia fino alla conquista normanna.

 

Patrick Heron: His Painting Now

Turner Contemporary, Margate

19 Ottobre 2018 – 6 Gennaio 2019

Patrick Heron, 10-11 July
© Tate, London 2018 and estate of Patrick Heron

La Turner Contemporary di Margate espone 50 anni delle opere gigantesche, colorate e astratte di Patrick Heron, realizzate tra il 1943 e il 1996. La mostra analizza il contributo dell’artista all’astrattismo post-bellico e la sua preoccupazione per il colore. Nel 1962 Heron affermò che il colore era “sia il soggetto che il mezzo, sia la forma che il contenuto, sia l’immagine che il significato” della sua pittura. L’arte di è una sensazione visiva che risponde direttamente alla luce, al colore e alle forme di tutti i giorni. Nella galleria, l’opera di Heron è disposta in una successione di spazi e giustapposizioni, piuttosto che secondo un ordine cronologico, incoraggiando nuove interpretazioni del suo processo creativo. Davanti alla ricca estetica vibrante dell’artista, siamo noi stessi a partecipare al suo giocoso modo di guardare.

 

Christina Rossetti: Vision & Verse

Watts Gallery, Artists’ Village

13 Novembre 2018 – 17 Marzo 2019

Nata nel 1830 in una famiglia di intellettuali anglo-italiani, la famosa poetessa vittoriana Christina Rossetti era la più giovane di quattro fratelli, che hanno avuto tutti carriere di successo come scrittori e artisti. La mostra comprende ritratti della Rossetti (compresi due realizzati dal fratello, Dante Gabriel Rossetti) ed opere ispirate dalle sue parole insieme ai disegni originali della poetessa, che rivelano la sua connessione con il mondo dell’arte e il fervente interesse per le illustrazioni dei suoi lavori. La mostra analizza le collaborazioni della Rossetti con gli artisti, attraverso le illustrazioni realizzate dal fratello Dante per “Goblin Market” (1862/65) e “The Prince’s Progress” (1866) ma anche quelle di Arthur Hughes e Frederick Sandys.

 

Barry McGlashan – Line of Beauty

John Martin Gallery, Londra

2 – 24 Novembre 2018

Barry McGlashan , La Californie

Entrando negli (immaginari) laboratori, botteghe e studi, tra gli altri, di Leonardo, Raffaello, Rubens e Picasso, Barry McGlashan ricrea i luoghi dove hanno lavorato alcuni dei più importanti artisti del mondo. Con strati su strati di dettagli intricati, arguti e comici, i dipinti di McGlashan sono riflessioni sulla pittura stessa – sul modo con cui gli artisti hanno realizzato le loro opere e il contesto in cui l’hanno fatto. La mostra alla John Martin Gallery di Londra comprende disegni preparatori e studi di McGlashan insieme ai dipinti veri e propri, tutti ruotati attorno al tema del “trovare”. Le narrazioni di McGlashan tracciano una linea attraverso la storia dell’arte, a partire dalle stanze dove tutti è cominciato.

 

About Roberta Turillazzi

Giornalista per passione e professione dal 2015. Mamma e moglie giramondo, che attualmente vive a Londra. Lettrice a tempo pieno. Amo l'arte, il cinema, i libri e il calcio.

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